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Dieter Kosslick • Direttore, Festival del Cinema di Berlino

"La fantascienza è diventata realtà"

di 

- BERLINO 2017: Abbiamo parlato con il direttore del Festival Internazionale del Cinema di Berlino Dieter Kosslick in merito ai focus sulla politica e la fantascienza di quest'edizione dell'evento

Dieter Kosslick  • Direttore, Festival del Cinema di Berlino

La persecuzione, lo sfruttamento del pianeta e la vita nel futuro sono questioni di interesse per vari registi in tutto il mondo. Al 67° Festival di Berlino, molti film hanno a che fare con la realtà sociale di passato, presente e futuro. Quest'anno la Berlinale sarà un festival politico, come sottolinea il direttore del festival Dieter Kosslick

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. Fino a che punto un film d'apertura definisce l'atmosfera del festival?
Dieter Kosslick: Come musicista, Django Reinhardt è famoso per il suo particolare modo di suonare la chitarra perché ha creato il jazz gitano. Il film d'apertura racconta la vita e la carriera internazionale di questo musicista tra il 1940 e il 1944, quando i nazisti occuparono Parigi. In quanto Sinti, Django Reinhardt e la sua famiglia furono vittime di persecuzioni. Con Django presentiamo un imponente ritratto di un artista che ci ricorda la forza della resistenza personale e la necessaria libertà dell'arte.

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Quanto sono politici i film in programma al festival di quest'anno?
La Berlinale sembra già destinata a diventare un festival politico perché la nuova carica a Washington ci sta offrendo sempre più soggetti scandalosi. Se l'agenda politica lì è contro i gay e le lesbiche, ci opponiamo con un programma di film sugli omosessuali e il Teddy Award. E questo è solo uno degli argomenti che rende questa manifestazione più politica rispetto agli anni precedenti: la seconda tematica riguarda lo sfruttamento del mondo e come il colonialismo determini ancora la realtà sociale in molti Paesi al giorno d'oggi. Un buon esempio è il film Viceroy’s House [+leggi anche:
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di Gurinder Chadha, sulla cosiddetta indipendenza dell'India di 70 anni fa, che portò a 12 milioni di rifugiati e ad oltre un milione di morti.

Vari film guardano indietro alla storia, direttamente o indirettamente, al fine di individuare lo sfondo del mondo odierno. È il caso di film provenienti da America Latina, Africa ed Europa dell'est. Ma alla Berlinale, abbiamo anche molti film divertenti come la meravigliosa tragicommedia austriaca di Joseph Hader Wild Mouse [+leggi anche:
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, il grande film Spoor [+leggi anche:
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di Agnieszka Holland, che è un eco-thriller e un appello per un discorso più umano con la natura, come anche come la commedia sociale The Party [+leggi anche:
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di Sally Potter, ambientata nell'Inghilterra di oggi. Nel complesso, è un programma molto positivo. 

La Retrospettiva di quest'anno è dedicata alla fantascienza. Le visioni dei registi si sono avverate?
Alcuni registi si sono molto avvicinati alla reale evoluzione tecnologica. Se diamo uno sguardo allo sfruttamento del mondo e al riscaldamento globale, gli scenari dei film di fantascienza sono già realtà. Con il loro punto di vista sui sistemi totalitari, per esempio, i film di fantascienza sono stati molto profetici. Storie sullo stato di sorveglianza, come quelle che il nostro presidente della giuria Paul Verhoeven racconta in Starship Troopers, stanno diventando reali in tutto il mondo. 

Il finto rapporto di Orson Welles su un'invasione aliena che si diffonde in tutto il Paese, che ingannò molte persone negli anni '30, è simile alle atrocità odierne di Aleppo. Il mondo e la riproduzione del mondo - il mondo del futuro e il mondo del passato - si stanno unendo l'uno con l'altro. Ora inizia l'era della notizia post-fattuale e falsa. Nessuno crede più a qualcuno o qualcosa, perché tutto viene manipolato tramite Internet. A tal proposito, la Retrospettiva ha cercato di stare al passo coi tempi perché la fantascienza è diventata realtà. 

C'è un motto per la Berlinale di quest'anno?
Berlinale Talents ha scelto il motto "Coraggio", che è anche la parola d'ordine dell'intera Berlinale. Abbiamo tutti bisogno di avere il coraggio di resistere a queste politiche retrograde, che non sono solo in atto in Germania, ma in tutto il mondo - fino all'alta società. La gente deve svegliarsi e smettere di guardare i propri profili Twitter e Facebook - altrimenti si perderanno decisioni importanti come Brexit.

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(Tradotto dall'inglese)

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