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Julie Lopez Curval • Regista

Amore e sogni In riva al mare

di 

- Incontro con la regista francese, 29 anni appena ma già vincitrice della Caméra d'Or a Cannes con la sua opera prima. Ed è già al lavoro per un nuovo film

La Caméra d'Or vinta lo scorso anno al Festival di Cannes non l'ha aiutata molto. Julie Lopez Curval, autrice del film francese Bord de Mer, presentato oggi in Italia, ha alle spalle un passato da sceneggiatrice, rivelato dalla grande cura con la quale tratteggia i molti personaggi che compongono il "movimento della vita".
Distribuito da TeodoraFilm di Vieri Razzini, Bord de Mer appartiene però ormai al passato della giovane regista: nel futuro c'è un progetto, produttivamente ancora incerto, del quale preferisce non parlare, una commedia romantica che avrà, probabilmente, lo stesso cast del suo fortunato lungometraggio d'esordio.

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Com'è nata l'idea di ambientare il suo film in un piccolo villaggio sul mare?
"Ero partita da una storia che vedeva tre famiglie interagire fra loro in un luogo immobile, e cambiare, interiormente, sullo sfondo di un luogo lontano dal mondo. Quando ho visitato il villaggio del film, Cayeux Sur Mer in Piccardia, mi è sembrato il posto ideale, ruvido e dolce nello stesso tempo.
Avevo scritto molti dialoghi, poi ho fatto una selezione influenzata dall'ambiente lunare, quasi fissato nel tempo, che pone molti interrogativi esistenziali".

Perché ha scelto per un paesaggio così brullo e scarno una fotografia al contrario luminosa?
"Volevo una rappresentazione molto semplice. Il mare doveva avere un ruolo particolare, fermare i personaggi e spingerli a partire, e allora ho pensato ad una fotografia pittorica. La precisione con cui la macchina da presa guarda il passare del tempo trasforma lo sguardo su una piccola realtà in una riflessione generale sulla società".

Come mai ha utilizzato una fabbrica di ghiaia come nodo tematico del film?
"La fabbrica è il luogo della ripetizione. Mi piaceva l'idea di un mondo che va scomparendo, e da questo punto di vista mi ha colpito molto, per esempio, Risorse Umane di Cantet. È un ciclo eterno: si raccolgono pietre, si selezionano, e quelle scartate si gettano nel mare. Forse, un giorno, verranno raccolte ancora…"

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