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Marie Pierre Macia

"Trasmettere l'amore per il cinema"

di 

- Incontro con Marie-Pierre Macia, direttore generale di Paris Cinéma (2-15 luglio). Un programma eclettico e popolare con l'Europa protagonista

Il dinamismo di Marie-Pierre Macia, direttore generale della prima edizione di Paris Cinéma (2-15 luglio 2003), scuote il torpore di questa estate calda. Con il programma di questa nuova manifestazione, l'ex talent scout della Quinzaine des Réalisateurs ha fatto centro ancora una volta. 23 lungometraggi in concorso tra i quali Good Bye Lenin! [+leggi anche:
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, 27 anteprime, omaggi, retrospettive e incontri professionali sull'Europa. Fa sensazione l'ampio orizzonte di questa prima volta.

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Perché organizzare un'altra manifestazione cinematografica in estate?
"L'idea di partenza mi è stata suggerita dal sindaco di Parigi: organizzare un grande evento per riunire tutti i professionisti del settore. Perché Parigi è un punto di riferimento per le coproduzioni del mondo intero e resta un baluardo dei cinefili. I membri fondatori (Daniel Toscan du Plantier, Michel Reilhac, Pascal Rogard, Costa Gavras, Claude-Eric Poiroux, Patrick Brouiller) si sono messi d'accordo con i professionisti e l'estate è sembrato il periodo più adatto. In Europa, questi, sono mesi di scarsa affluenza in sala, le grandi produzioni americane occupano tutto il terreno, fenomeno che crea ingorghi nelle uscite in autunno."

Come avete stabilito il cartellone?
"Paris Cinéma intende cambiare le abitudini dell'estate proponendo anteprime di film che usciranno nei periodi di sovraffollamento. La selezione riflette un cinema eclettico e popolare, dal film puramente d'autore ai lungometraggi presentati a Cannes, passando anche dalle ultime produzioni di Michel Boujenah e Claude Duty per esempio. Una sala per arrondissement per rendere più facile la vita agli spettatori. Insomma, una manifestazione popolare, nata con l'idea di trasmettere l'amore per il cinema a tutta una generazione che non ha mai sentito parlare di certi autori.
Ci siamo occupati di fare spazio all'Europa nel programma, ma soprattutto di metterla al centro delle discussioni. Perché bisogna sviluppare un centro di riflessione sul cinema in Europa, e porsi le giuste domande per confrontarsi con gli Stati Uniti"

Perché tanto spazio al cinema italiano?
"Non mi stancherò mai di ripetere che il cinema italiano non è moribondo. Al contrario, assistiamo da 3-4 anni alla nascita di nuovi autori. In concorso presentiamo La finestra di fronte di Ferzan Ozpetek e Aprimi il cuore di Giada Colagrande, un film incredibile. Inoltre, presentiamo la retrospettiva di 50 anni di commedia popolare italiana che include nuove leve come Gabriele Muccino e Paolo Virzì. Ettore Scola sarà l'invitato speciale di Paris Cinéma e riprenderemo anche la retrospettiva su Michelangelo Antonioni proposta a Venezia. Sono rimasta affascinata dalle copie restaurate da Cinecittà Holding e ho insistito per avere le pellicole di Antonioni anche qui".

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