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Jacques-Rémy Girerd | • Regista

"Al centro del mio lavoro c'è questo pianeta che non gira molto bene"

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- Il fondatore di Studio Folimage Jacques-Remy Girerd ha presentato il suo ultimo film Tante Hilda! al Festival Anima di Bruxelles

Jacques-Rémy Girerd | • Regista

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, nominato all'Oscar del miglior film d'animazione, la società di produzione francese Studio Folimage torna con il fantasioso Tante Hilda! [+leggi anche:
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, un'opera naturista, artigianale e "bio". Firmato da Jacques-Remy Girerd e Benoît Chieux, il film è incentrato su una donna innamorata della natura costretta a battersi contro una multinazionale dell'agroalimentare. A 62 anni, Girerd, produttore e fondatore di Studio Folimage, ha deciso che Tante Hilda! sarà il suo ultimo film da regista. Lo abbiamo incontrato al Festival Anima di Bruxelles.

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Cineuropa: I messaggi dei film di Folimage sono spesso dedicati agli adulti. Perché, allora, indirizzare questo film ai bambini?
Jacques-Remy Girérd: E' una questione legata ai distributori, che decidono che se un film è d'animazione, sarà un film per bambini. Per me il film si rivolge a tutti, non ai più piccoli, ma anche ai bambini un po' più cresciuti e agli adulti. Due giorni fa, ho assistito a una proiezione con un centinaio di persone in sala, solo adulti, ed è andata molto bene. Ma ci sono diversi livelli di linguaggio che rendono il film accessibile anche ai bambini.

Pensa che oggi il disegno animato abbia anche la missione di istruire?
Sì. Trovo che, al contrario del cinema americano, che è unicamente "entertainment", il cinema sia anche un modo per crescere, informarsi, capire il mondo, non soltanto un mezzo per divertirsi. Ad esempio, amo molto Pixar, ma ho l'impressione che sia un magnifico fuoco d'artificio. Quando si spegne, è tutto finito!

C'è della critica all'origine del film?
Non si tratta veramente di critica né di messaggi. Quello che mi interessa è presentare situazioni che ci obblighino a reagire e a interrogarci. Non voglio dire "ecco, il mondo deve andare così". Non ho una visione autocratica o profetica. Il mio scopo è mostrare situazioni che ci facciano riflettere sul nostro mondo, attraverso la commedia. Al centro del mio lavoro c'è questo pianeta che non gira molto bene.

Tante Hilda! è un omaggio alla natura, ma anche alle cose che restano naturali. Che ruolo ha il disegno fatto a mano?
Penso che nell'animazione, il 3D abbia seguito la strada del cartone animato. E' compiuto, ha un aspetto molto liscio, senza asperità, rotondo… Questo tipo di grafismo è molto rassicurante, provoca una grande empatia con il pubblico ed è stato sperimentato negli Stati Uniti e altrove. Ma è standardizzato, formattato e presentato sempre nello stesso modo. A noi piace vederlo al cinema ma non lo vogliamo riproporre. Quello che ci interessa è la creazione grafica, inventare qualcosa di nuovo, di originale, ripartire da zero… Altrimenti non faremmo questo mestiere.

Folimage prevede di passare al digitale e di abbandonare il disegno tradizionale?
Penso che il digitale sia uno strumento. Noi abbiamo la tendenza a fare film con disegni fatti a mano, ma forse un giorno lavoreremo con il digitale. Ma non in questa maniera liscia e convenzionale. Se troviamo un progetto adatto al digitale, lo faremo. Ma con la nostra tradizione, il nostro modo di fare, quello che ci piace è quando uno strumento imprime il suo marchio.

Perché ha deciso che questo sarà il suo ultimo lavoro da regista?
Non è un film testamento. Ho 62 anni, quindi penso anche a trasmettere. Ho fatto molta fatica all'inizio, quando ero giovane, a trovare informazioni, a capire come funzionavano le cose, a imparare. Ora, vorrei incoraggiare i giovani a fare questo mestiere.

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(Tradotto dal francese)

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