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Alessandro Verdecchi

Le ambizioni di un produttore

di 

- L'imprenditore italiano, a capo della Verdecchi Films, ci ha raccontato il suo mestiere, i progetti e le sfide del suo piccolo grande gruppo

“Siamo disponibili a nuovi progetti in collaborazione con produttori stranieri”. L'italiano Alessandro Verdecchi guarda all'Europa e, nel tracciare un bilancio della sua attività, parla di coproduzioni, progetti e nuove sfide.
La Verdecchi Film, lanciata in occasione dell’ultima Mostra di Venezia, include le 4 società gestite dai fratelli Alessandro e Vincenzo Verdecchi: dalla Veradia Film, coproduttrice di film come Tosca di Benoît Jacquot, alla Misani Film, incentrata sulla produzione di film di qualità, alla Orango Distribuzione, che si occupa principalmente di portare nelle sale film prodotti dal gruppo ma anche progetti stranieri, all’ultima nata, la Pegaso Film, per la realizzazione di progetti televisivi.

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I progetti dunque si susseguono per questo piccolo gruppo che, oltre a produrre, distribuisce, occupandosi anche di vendite all’estero, e che da pochissimo ha preso in mano la gestione dei prestigiosi Studi cinematografici di Skopje in Macedonia.

A 6 mesi dalla creazione della nuova struttura che bilancio fa’ della sua attività?
“Decisamente positivo. Purtroppo la situazione attuale è difficile sia in Italia che all’estero e gli obiettivi che avevamo fissato sono slittati. Stiamo producendo il film di Tonino Zangardi con Valeria Golino, Prendimi (e portami via) ma andiamo avanti anche con la distribuzione: abbiamo acquistato recentemente l'americano Tortilla Soup".

Cosa pensa della situazione attuale nel settore della produzione e delle nuove proposte legislative in materia?
“Le proposte del ministro Urbani ma anche quelle delle diverse associazioni di categoria, dall’ANICA all’API, sono interessanti. Ma i contatti tra produttori, soprattutto con quelli stranieri, restano difficili al di fuori dei rapporti personali.
Penso che su questo fronte si potrebbe fare di più, creando momenti di incontro più frequenti. Esistono workshop promossi dal programma MEDIA ma penso che i governi stessi dovrebbero aiutare a superare questa barriera delle ‘conoscenze’. Siamo molto interessati agli scambi con altri produttori stranieri ed italiani. Nel nostro gruppo abbiamo una persona che si occupa proprio di questo, Loris Curci, e ne approfitto per dire che siamo disponibili a ricevere nuovi progetti in vista di collaborazioni”.

E' soddisfatto del meccanismo delle coproduzioni?
“E' fondamentale semplificare l’iter burocratico per le coproduzioni con altri paesi dell’Unione. Devo poter investire anche solo il 5 per cento in un ambizioso progetto europeo e poterlo fare beneficiando degli stessi aiuti e dello stesso trattamento che ho quando investo la stessa somma in un film italiano. Siamo in un mercato libero ma le leggi sembrano non essersi adeguate a questo, servono accordi più moderni che tengano conto dei nuovi fattori economici.
Come gli americani, che partono con un bacino di utenza di oltre 300 milioni di spettatori, anche noi abbiamo questa possibilità: raggiungere 200 milioni di persone. Se un progetto è coprodotto da 3-4 Paesi, uscirà in quei Paesi, avrà maggiori finanziamenti, la possibilità di essere seguito meglio. Per l’Italia bisogna cercare di creare solide basi industriali, che possano garantire una partenza più stabile per le nostre produzioni. Non dobbiamo affidarci al caso di un successo sporadico all’estero, che arriva per merito ma anche per casualità”.

Ci parli di questo nuovo progetto in Macedonia.
“In occasione della firma di un accordo bilaterale di coproduzione (di tipo tradizionale, con investimenti minimi del 20 per cento) tra il nostro Paese e la Macedonia, abbiamo conosciuto il primo ministro macedone e abbiamo preso in considerazione la gestione degli Studi cinematografici di Skopje. Devo fare un sopraluogo tecnico ma da quello che ho visto sono in buono stato, costruiti in stile sovietico, giganteschi. E sono sufficientemente moderni, forniti di tecnologia digitale e ben dislocati. Si potrebbe andare a girare lì alcuni film italiani ma anche europei. E’ una nuova sfida per il nostro piccolo gruppo”.

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