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Andrea Romeo • Direttore Biografilm

"Difendere i festival come eventi culturali, non solo i film"

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- Il direttore del Biografilm Festival di Bologna parla delle novità della nona edizione. Con uno sguardo al 2014, quando il festival dedicato ai film biografici compirà dieci anni

"Look Forward - Guarda avanti". Per il direttore del Biografilm Festival, Andrea Romeo, non è solo uno slogan efficace da stampare su programma e manifesti, ma un imperativo da mettere in pratica. Così, per la 9^ edizione di questo festival unico nel suo genere, incentrato sulle biografie e i racconti di vita (Bologna, 7- 17 giugno), il 39enne critico cinematografico, già ideatore e direttore dal 1998 al 2002 del Future Film Festival, è ripartito da zero, o quasi.

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Cineuropa: In che senso il Biografilm guarda avanti?
Andrea Romeo: Le cose cambiano rapidamente. L'anno scorso c'erano ancora film in pellicola, quest'anno sono tutti in digitale. L'anno scorso si pensava ancora che la carta stampata fosse il media più importante, oggi le sale si riempiono con i social network. L'imperativo è non guardare indietro e modificare il passato, ma ripensare le cose in un mondo completamente cambiato, dalle location agli equilibri della programmazione, dall'organizzazione degli uffici a chi fa cosa.

Una novità di quest'anno è la Tessera Follower. In che consiste?
E' più che un abbonamento. E' riservata a chi, oltre a vedere i film, vuole conoscerci, partecipare e sostenere il festival. Chi la sottoscrive ha accesso a un gruppo chiuso su Facebook. I follower possono rivolgerci domande, avere informazioni esclusive. Se un regista accetta di incontrare i follower, anche all'ultimo momento, prendo il telefono e invio un messaggio alla community. La tessera vale tutto l'anno, anche per le altre iniziative di Biografilm in giro per l'Italia, dà accesso a servizi come proiezioni esclusive e lo sconto del 50% sul biglietto.

Il Biografilm seleziona principalmente documentari. Come se la passa il documentario in Italia?
Il pubblico è affamato di contenuti buoni e di novità, vuole stupirsi. Il pubblico del documentario c'è, è un'onda che cresce. A livello mondiale, si è aperto uno spazio evidente, una grande prateria in cui il documentario può galoppare felice. In Italia ci vogliono più capitali, gli autori ci sono, così come le storie e le maestranze.

Proprio per il pubblico del documentario, è nato Biografilm Collection. Che cos'è?
E' un progetto di distribuzione e sostegno dei film del festival. Ogni anno selezioniamo film tra 450 proposte, gli diamo un sottotitolaggio, un lancio stampa, un corredo grafico, ospitiamo il regista. Sarebbe assurdo non investire qualcosa in più per dare a questi film un pubblico oltre gli undici giorni del festival. Così abbiamo trovato un partner attento e visionario in Unipol. Ora il titolo di punta è Sugar Man [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, lanciato in questi giorni in sala in contemporanea con iTunes, poi sarà distribuito su Sky Arte e in dvd. I prossimi titoli sono The Man Behind the Throne (leggi la recensione) e il film vincitore dell'anno scorso, Jason Baker: Not Dead Yet.

Che budget ha un festival come questo?
Poco più di mezzo milione di euro, ma per lavoro, mezzi e intelligenze all'opera, vale almeno il doppio. Ci adeguiamo al momento di crisi, ma per il futuro – il prossimo anno compiamo dieci anni – puntiamo a finanziamenti nazionali ed europei (Biografilm è supportato principalmente dalla Regione Emilia-Romagna e da sponsor privati, ndr). Il ministero deve accorgersi che, tra tanti tagli, ci sono manifestazioni da far crescere e che hanno il loro momento. Quanto all'Europa, cercheremo di rientrare nei parametri senza snaturare il nostro progetto. C'è una quota di film europei da rispettare per accedere ai finanziamenti. Per questo festival è un po' difficile, perché non sempre il meglio della produzione documentaria si trova in Europa. A mio avviso, bisogna difendere i festival europei nel mondo, come prodotto culturale europeo, a prescindere dai film che presenta. Finanziare il Sundance Parigi e non un festival come questo è un controsenso. Ma il programma MEDIA sta cambiando, vedremo come.

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