email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Fabio Grassadonia e Antonio Piazza • Registi

Salvo, una provocazione contro le solite commedie

di 

- A colloquio con gli autori del noir Salvo, Gran Premio e Premio Rivelazione alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes

Si sono fatti i nomi di Jean-Pierre Melville e dell'Alain Delon di Frank Costello - Faccia d'angelo (Le Samourai) per Salvo, il film d'esordio della coppia Fabio Grassadonia e Antonio Piazza, presentato alla Semaine de la Critique al Festival di Cannes. Il noir ambientato in Sicilia non ha trovato ancora una distribuzione italiana, e i produttori Massimo Cristaldi e Fabrizio Mosca sono riusciti a realizzarlo solo grazie alla coproduzione francese di Mact Productions, Cité Films, Arte France Cinema, per un budget totale di 1,7 milioni di euro.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

"Non ha paragone con l'Italia il consenso che ha trovato in Francia il copione di Salvo e prima ancora il nostro corto Rita, che ha degli elementi chiave in comune con Salvo" confermano i registi e sceneggiatori a Cineuropa. "La reazione nel nostro paese è stata di paura e perplessità nei confronti del film. Sicuramente incide anche l'attuale crisi economica, si ha sempre più paura di muoversi dai percorsi prestabiliti per andare su strade un po' diverse. Ti scontri anche con quello che è un limite culturale e un pregiudizio di certi distributori di film di qualità: se il nostro fosse stato un film turco avrebbe trovato più facilmente una distribuzione", sorridono. 

Ma torniamo alla nascita del progetto. "Nel 2008 riceviamo una Menzione Speciale per la sceneggiatura al Premio Franco Solinas, ed è lì che incontriamo i produttori Massimo Cristaldi e Fabrizio Mosca, che erano in giuria. Si sono innamorati del progetto e ci hanno proposto di svilupparlo assieme a loro. Abbiamo avuto da subito il supporto del Torino Film Lab e il progetto piaceva anche ad Alessandro Rais, allora a capo della Sicilia Film Commission, che funzionava ancora bene. Poi c'è stato un cambio politico, con la stasi totale e la sparizione dei fondi. Alla fine però la Sicilia F.F. è tornata a supportarci, così come il MiBac, con il finanziamento alle opere prime. Il problema è stato con la RAI, che non voleva nemmeno vedere il film. Siamo andati avanti con i francesi e facendo il massimo con il minimo budget possibile per un progetto come questo". 

Qualche critico l'ha trovato un po' discontinuo e di maniera, ma il film rivela soprattutto il grande amore per il cinema dei due giovani filmmaker. "La scelta dei generi e dei punti di vista che cambiano nasce da esigenze della storia", ci spiega Grassadonia. Che comincia con un killer della mafia che compie un'azione brutale, ed ha una connotazione di azione e di genere noir che ci sembra giusta e che voleva portare lo spettatore all'interno di una narrazione che fosse di genere classico. Ma poi noi facciamo entrare un elemento straordinario: a quel punto i personaggi precipitano all'interno di un'altra storia, quindi noi ci siamo adeguati a questa evoluzione del genere. Ci siamo chiesti: come si mette in scena la cecità? È una scelta formale, l'accettazione la sua messa in scena muta nel mutare della sua consapevolezza, in quei paesaggi desolati. Non è stato semplicemente un gioco esibito ma la volontà di seguire in profondità il senso della storia". 

"Condivido quello che dice Fabio e aggiungo che crediamo nella sceneggiatura come punto di partenza, e amiamo i generi cinematografici. Ma in Italia sembra che la commedia sia l'unico genere possibile, mentre invece ci siamo presi il rischio di andare a cercare qualcosa di diverso. Abbiamo avuto grandi maestri nei generi, ma ora si sta attuando una demolizione e un'omologazione che non ci interessa". 

Chiediamo a Fabio Grassadonia e Antonio Piazza se stanno scrivendo qualcosa di nuovo dopo Salvo. "Stiamo lavorando su due idee, una delle quali è proprio una commedia! Ma non come quelle che si vedono nelle sale da molti anni. La immaginiamo come una di quelle che potrebbe non piacere ai soliti interlocutori".

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Leggi anche

Privacy Policy