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Graziella Bildesheim • Programme Director di MAIA Workshops

Imparare nuove strategie produttive e scambiare esperienze

di 

- Tre seminari intensivi in Polonia e Italia su aspetti creativi, marketing e distribuzione, questioni legali e finanziarie.

Il Media Programme, che lo sostiene al 50%, lo riconosce come il primo programma di formazione per produttori emergenti in Europa. Nata nel 2006 da un’idea della fondatrice di Fabula Film Graziella Bildesheim, MAIA Workshops ha infatti consolidato negli anni la sua reputazione a livello internazionale, con 370 partecipanti negli anni scorsi. Una "testimonial" perfetta della sua efficacia è Ines Vasiljevic, laureata al DAMS di Torino e diplomata al Centro Sperimentale di Roma, che lavora oggi come produttrice free-lance e coordina il Festival Kinookus di Ston (Dubrovnik:) "Ho frequentato il workshop di MAIA dopo aver ottenuto una borsa di studio che mi ha consentito di accedere a costi contenuti, contrariamente a quanto succede per la maggior parte dei corsi di formazione, che sono molto costosi", racconta a Cineuropa. Con il festival di Ines in Croazia, Maia ha già svolto un'edizione nel 2010 e ora stanno lavorando per tornare nel 2013. "La cosa più interessante di Maia? La possibilita di condividere la stessa passione con 15 o 20 persone, e ottenere degli stimoli professionali enormi, scambiando idee, esperienze".

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Per il 2012 MAIA ha organizzato tre workshop, ospitati in Polonia e Italia (vedi il programma), che affrontano rispettivamente gli aspetti creativi dello sviluppo, gli aspetti legali e finanziari dello sviluppo e infine l'importanza delle strategie di marketing e di distribuzione già nella fase di sviluppo. 20 i partecipanti per ogni workshop (l'iscrizione al primo è già chiusa). Destinatari sono produttori, responsabili dello sviluppo di progetti, laureati e professionisti emergenti in campo audiovisivo, production managers e line producers.

Cineuropa: E'evidente che lo scopo è quello di potenziare le professionalità ma al tempo stesso mettere a disposizione dei produttori una rete di conoscenze.
Graziella Bildesheim: "Copriamo il gap in questo settore di molti Paesi in cui le scuole di cinema non insegnano la produzione cinematografica, ma soltanto la gestione dei set. L'obiettivo è quello di aprire sempre di più ai Paesi del Mediterraneo e dell'Est".

Qual è l'età media dei partecipanti?
"Partecipano sia giovani appena formati che professionisti più anziani che in precedenza si sono dedicati ad altro, come ad esempio i commercial televisivi, e vogliono cominciare a lavorare nel campo della produzione audiovisiva e cinematografica".

Qual è la nazionalita dei partecipanti?
"Ci sono professionisti da tutta Europa ma anche da Paesi extra-europei. Ad esempio la Georgia, che attraverso il suo National Film Center ha finanziato la partecipazione dell'allievo proveniente da questa nazione".

Quali sono i partner di MAIA in questi workshop?
"I tre workshop del 2012 sono promossi dalla Genova Liguria Film Commission, e i partner principali sono il Polish Film Institute e Regione Lazio, a cui si aggiungono per il primo workshop la Krakow Film Commission, Off Plus Camera - International Festival of Indipendent Cinema - Krakow, e il KIPA - Polish Audiovisual Producers Chamber of Commerce".

Chi sono e come sono selezionati gli insegnati?
"Sono tutti professionisti europei dell'industria audiovisiva, attivi nei rispettivi campi della produzione, distribuzione, scriptwriting. Quest'anno gli expert confermati per il primo workshop del 16-20 aprile sugli aspetti creativi sono Julian Friedmann, Mary Kate O Flanagan, Miguel Machalski, Sam Taylor, Asta Wellejus. C'è una selezione accurata e uno scouting continuo. Siamo soci della Audiovisual Training Coalition (ATC), condividiamo esperienze. E valutiamo anche i pareri degli allievi riguardo agli insegnanti".

La danese Asta Wellejus, ex CEO di Zentropa Interaction, è un'esperta di cross-media. Aggiornate i partecipanti su nuove piattaforme di distribuzione, produzione partecipata eccetera?
"Certamente. Uno studente che ha realizzato il suo film attraverso il crowdfunding, ha sentito parlare per la prima volta di questa forma di finanziamento durante un workshop di Maia".

Vi preoccupano i tagli alla cultura e i cambiamenti nelle politiche dei finanziamenti europei, come la creazione del programma pluriennale “Europa Creativa" dal 2014?
"No, non ci sentiamo minacciati. La formazione è essenziale per affrontare la realtà del mercato. Le basi stesse della cultura europea garantiscono un futuro lavorativo. Questo non può scomparire. L'uscita dalla crisi economica si ottiene proprio attraverso la cultura, soprattutto in Europa".

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