email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

Piergiorgio Gay • Regista

Le finzioni della realtà

di 

- Il regista Piergiorgio Gay in corsa per il Leone d’oro parla del suo film La forza del passato tratto da un romanzo di Sandro Veronesi

Piergiorgio Gay porta a Venezia le finzioni della realtà. Nel suo film La Forza del Passato la cui storia è nata dalla penna dello scrittore Sandro Veronesi racconta la storia di un uomo che a quarant’anni si ritrova a dover ricostruire tutte le sue certezze. Scopre infatti che il padre morto da una settimana era una spia del KGB.

Come è stato il suo rapporto con lo scrittore Veronesi?
”Ottimo. Nonostante avesse proposte da registi più importanti si è fidato di me, ma ha preferito non occuparsi della sceneggiatura perché non riusciva ad essere imparziale. Così l’ho scritta con Lara Fremder e lui ci ha sempre seguiti da vicino nelle 4 stesure”.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)
Hot docs EFP inside

Ha spostato l’ambientazione da Roma a Trieste. Perché?
”E’ stato il tradimento maggiore del romanzo: Veronesi all’inizio era perplesso poi ha capito. La scelta è legata a ragioni pratiche: Orzan si muove infatti nella città deserta dei giorni di Ferragosto. Una situazione che a Roma si trova solo per pochi giorni, mentre la lavorazione del film, iniziata a marzo 2002, ha richiesto 7 settimane. Poi Trieste è un luogo di frontiera dalle atmosfere un po’ misteriose, adatto ad accogliere una storia dalle sfumature oscure”.

Perché ha scelto Sergio Rubini come protagonista?
”Ho pensato a lui fin dall’inizio. Siamo abituati a vederlo in ruoli un po’ sopra le righe, ai limiti della nevrosi. Ma Sergio ha anche un lato tenero, infantile, fragile che si adatta perfettamente alle caratteristiche del personaggio che gli ho affidato”.

Lei è il regista che ha scoperto Sandra Ceccarelli con il film Tre storie. Che ruolo interpreta in La forza del passato?
”In realtà io e Sandra ci siamo scoperti a vicenda. E’ stato un colpo di fulmine. Il suo ruolo in La forza del passato è quasi un cameo: è la moglie del personaggio interpretato da Rubini e compare soltanto all’inizio e alla fine del film”.

Che metodo usa con i suoi attori?
”Non amo usarli come marionette. Come dicono i fratelli Taviani, “ci piace che gli attori ci stupiscano sempre”.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Leggi anche

Privacy Policy