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Jörgen Bergmark • Regista

Stili di vita alternativi contro il conformismo

di 

- Jörgen Bergmark - Venezia 2009 - Settimana della Critica

Una soluzione razionale [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Jörgen Bergmark
scheda film
]
è quella escogitata da Erland, quando si innamora di Karin, la moglie del suo amico Sven-Erik: la coppia andrà a vivere per un periodo a casa di Erland e di sua moglie May, rispettando le dieci regole di convivenza stabilite. Ma l'esperimento mette tutti a dura prova...

Cineuropa: Cominciamo subito con le parole magiche "Ingmar Bergman". Tutti i cineasti svedesi devono fare i conti con lui e Una soluzione razionale in particolare, parlando di matrimonio e rapporti di coppia, paga un debito speciale al maestro.
Jörgen Bergmark: Ci sono due grandi tradizioni in Svezia, una realistica e poetica, un'altra di derivazione teatrale che fa riferimento a Bergman. Penso di appartenere piuttosto alla prima, e mi stupisco se qualcuno afferma che il mio stile fa parte della seconda. Nello stesso tempo mi rendo conto che non puoi sfuggire da Bergman, nessuno può dire di non esserne influenzato, viene automatico, fa parte della nostra cultura, del nostro subconscio, ce lo beviamo anche quando facciamo colazione ogni mattina. Certamente, per fare il mio film non ho avuto bisogno di riguardare i suoi. [ride]

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Qual è stata l'idea di partenza?
Con Jens Jonsson (lo sceneggiatore, ndr) siamo venuti a sapere di questo corso di educazione matrimoniale, sostenuto dalla Chiesa cattolica per difendere il valore centrale della famiglia, in cui si parlava di sesso, di tradimenti e di rapporti di coppia. Allora Jens ha buttato tutto quanto scritto fino a quel momento e abbiamo cominciato a discutere l'idea che si possa risolvere tutto se si è onesti... Jensen ed io stavamo vivendo un momento difficile delle nostre vite sentimentali e sapevamo quanto ti possano distruggere dentro.

E avete pensato ad una "soluzione razionale"...
Abbiamo pensato a cosa succederebbe se... Certamente non abbiamo mai sentito parlare di questa soluzione, avevamo sentito molte storie simili, soprattutto nelle città di provincia, dove si vuole evitare di creare scandali, rovinare la vita dei figli.

C'è una critica nei confronti di una certa ipocrisia cristiana, nelle comunità scandinave e non solo, che vuole tenere in piedi a tutti i costi i valori della famiglia senza considerare nuove forme di famiglia allargata che si stanno imponendo.
Ci sono due livelli. Il primo livello è di critica generale nei confronti di un ordine costituito che vogliamo infrangere e sfidare con nuovi stili di vita alternativi, nell'amore, nella vita sociale, a scuola. Dall'altra parte parte però noi siamo i primi a non perseguire quello che abbiamo mostrato nel film, viviamo una vita familiare assolutamente tradizionale.

Di solito al cinema le questioni matrimoniali si discutono nelle famiglie borghesi. Voi avete ambientato la storia nel mondo operaio.
Io e Jens siamo cresciuti in una cittadina nel nord della Svezia, dove c'è una cartiera. I nostri genitori sono stati i primi a studiare. Pensiamo che nei film scandinavi la classe lavoratrice sia vista come un branco di ubriaconi violenti e stupidi, che picchiano le mogli. Volevamo metterli nella giusta luce, dimostrare che anche loro sanno discutere i problemi della società, entrare nel dibattito politico.

Sven-Erik, il marito tradito, desidera simbolicamente tagliarsi in due con la sega elettrica, ha un problema di identità che forse rappresenta un malessere sociale.
Siamo stati al CineMart di Rotterdam per incontrare potenziali coproduttori, e i rappresentanti della Lucky Red hanno detto che si trattava di un film "molto scandinavo". C'è una riconoscibilità della nostra società attraverso il cinema. Sven-Erik è un personaggio molto complesso, lacerato dai dubbi sui valori religiosi. Crede che quella tra sua moglie e Erland sia solo una relazione superficiale.

Quale è stato il passaggio dalla sceneggiatura di Kitchen Stories di Bent Hamer a Una soluzione razionale?
Anche Kitchen Stories è un film sulla razionalità e sulla passione, dopotutto. Ma Bent non è interessato alla relazione tra uomo e donna. Io sono piu interessato alle storie d'amore.

Questa è una coproduzione (Svezia, Italia e Germania) da 2,4 milioni di euro. E' stato difficile trovare il denaro per il film?
E’ stato più difficile in Svezia, dove abbiamo avuto un finanziamento statale di 800.000 euro. Gli italiani sono stati i primi a leggere la sceneggiatura e a credere in noi, nonostante sia un'opera prima. Una volta approvata la sceneggiatura, i produttori ci hanno lasciati liberi di girare come volevamo. Devo dire che il sistema del pitching per trovare coproduzioni funziona bene in Europa.

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