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INDUSTRIA Italia / Paesi balcanici

Nascono i Balkan Days Tirana-Roma

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- Il network avrà i suoi momenti clou a Cannes, al MIA di Roma e al Balkan Film Market di Tirana

Nascono i Balkan Days Tirana-Roma
Ilir Butka, direttore del Centro della Cinematografia Albanese, e Luciano Sovena, direttore della Roma Lazio Film Commission

L’European Film Market della Berlinale è stata una tappa importante nella definizione del nuovo co-production hub fra il Lazio e i Balcani, i Balkan Days Tirana-Roma. “Un network – spiega Cristina Priarone, direttrice generale di Roma Lazio Film Commission – che nasce con l’idea di sviluppare le co-produzioni fra il Lazio e l’area balcanica agendo su due livelli: l’interazione fra i produttori (promuovere la conoscenza reciproca e lo sviluppo di progetti comuni), e quella fra le istituzioni, che vada di pari passo al networking co-produttivo, per arrivare poi ad armonizzare i fondi, a creare sinergie, condividere esperienze…”.

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Tutto è iniziato alla prima edizione del Balkan Film Market, che si è svolta l’ottobre scorso a Tirana su iniziativa del Centro della Cinematografia Albanese.

“In questi anni ci sono stati risultati molto positivi per quanto riguarda le co-produzioni con l’Italia – dice Ilir Butka, alla guida del Centro – e questo senza nessuna spinta a livello istituzionale; co-produzioni nate quindi proprio dalla volontà individuale di collaborare su progetti condivisi. Tutta questa esperienza positiva volevamo allargarla anche a tutti gli altri paesi balcanici. E’ in questa ottica che abbiamo creato il Balkan Film Market, e, da lì, questo co-production hub che ci consentirà di realizzare progetti sempre migliori: una porta a cui chi è interessato a co-produrre con l’Italia può bussare per vedere quali sono gli spazi, i finanziamenti possibili, orientarsi sulle opportunità”.

Partendo dal Lazio: “Quando il direttore della Film Commission Luciano Sovena è venuto al BFM si è reso conto di questo potenziale, e abbiamo iniziato a ragionare sulle opportunità che sono previste dal Fondo del Lazio”. Un fondo per accedere al quale sono richiesti budget piuttosto alti per gli standard dei paesi balcanici (750milia euro per le opere prime o, altrimenti, 1 milione e mezzo), dove i costi sono inferiori, “ma già alcuni produttori stanno pensando a co-produzioni dove i paesi balcanici potrebbero entrare con percentuali minoritarie, riuscendo poi, ad esempio, anche ad accedere ai finanziamenti di Eurimages”, afferma Luciano Sovena, aggiungendo: “La cinematografia balcanica è molto vivace, e per certi versi, vicina alla nostra, fatta da persone con grande esperienza, grande entusiasmo, buone storie. Tutti questi paesi prevedono poi un aiuto statale alle co-produzioni, in alcuni casi anche consistente, e anche noi come film commission vorremmo creare un fondo ad hoc per quest’area”.

Oltre all’Albania i paesi coinvolti sono Montenegro, Kosovo, Serbia, Macedonia, Grecia, Bulgaria. “Con la Macedonia esiste già un fondo di co-sviluppo con l’Italia e a marzo verrà una delegazione serba a Roma”, prosegue Sovena.

A fine marzo sarà lanciata la call per raccogliere progetti: “Ne selezioneremo due o tre per paese e realizzeremo un catalogo che ognuno invierà ai referenti delle rispettive industria cinematografiche”, dice Priarone. “Intorno a questo si organizzeranno gli step successivi del network, che avrà i suoi momenti clou a Cannes, al MIA di Roma e al Balkan Film Market di Tirana. Incontri che porteranno avanti quest’attività su due livelli, la raccolta di progetti adatti per le co-produzioni, appunto, e l’incontro fra produttori, distributori e broadcasters che ogni paese coinvolgerà”.

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