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IFFR 2018 Bright Future

Permanent Green Light: romantizzare il suicidio adolescenziale

di 

- Zac Farley e Dennis Cooper debuttano con un dramma su giovani francesi ossessionati dal morire facendosi esplodere in pubblico

Permanent Green Light: romantizzare il suicidio adolescenziale
Benjamin Sulpice in Permanent Green Light

L’artista visivo Zac Farley e il romanziere americano Dennis Cooper hanno presentato nella sezione Bright Future del Festival di Rotterdam il loro primo film diretto a quattro mani. Macabro e scomodo, Permanent Green Light [+leggi anche:
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ha tutti i luoghi comuni della prosa, la poesia e i romanzi creati interamente con GIF dallo scrittore nato in California. Stavolta, i protagonisti di questa storia sono adolescenti ossessionati dalla pianificazione, la spiegazione e la giustificazione di quello che sarà il loro suicidio perfetto.

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Come segnalato da Cooper nel suo blog personale, Permanent Green Light è ispirato agli ultimi giorni di un giovane australiano chiamato Jale Bilardi che si unì all’ISIS nel 2014. Apparentemente, Bilardi fallì la sua missione terroristica inciampando e morendo esploso senza causare nessun’altra vittima. Cooper e Farley sostengono che il ragazzo non si unì al gruppo terrorista jihadista per questioni ideologiche. La teoria che condividono i registi è che Bilardi non volesse uccidere nessuno, bensì aver accesso agli esplosivi per potersi suicidare come desiderava. Va notato che Permanent Green Light non è un biopic di Bilardi. Tuttavia, il film denuncia la consueta associazione di tipo culturale tra terrorsimo e qualsiasi suicidio commesso mediante la detonazione di una bomba. Per i cineasti questo è un grave errore poiché, come è stato dimostrato, la maggior parte delle vittime che l'hanno eseguito ha agito senza tener conto di fattori ideologici o religiosi.

Così, giorno dopo giorno, il protagonista di Permanent Green Light alimenta la sua depressione cercando informazioni su Internet per farsi esplodere in pubblico senza ferire nessuno. A differenza di Bilardi, Roman (Benjamin Sulpice) non si arruolerà nel Daesh. Piuttosto, prenderà contatto con altri minorenni di Cherbourg per creare una comunità suicida di matrice non terroristica.

Permanent Green Light fa centro nell'esternare il complesso mondo interiore del minore. Mano a mano che il film avanza, Farley e Cooper sostituiscono la presunta immagine del mostro psicopatico che ci eravamo creati con quella di un ragazzo debole che ha bisogno dell'approvazione dei suoi amici per togliersi la vita di fronte a loro. In questo modo, Roman non potrà farsi esplodere fino a quando i suoi compagni non capiranno la bellezza di quell'azione.

Questo film con tinte hanekiane è un’ode notevole al nichilismo adolescenziale, che dialoga con Nocturama [+leggi anche:
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intervista: Bertrand Bonello
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di Bertrand Bonello per il suo invito a dimenticare l’onnipresenza del terrorismo nelle nostre vite.

Permanent Green Light è prodotto dalla compagnia francese Local Films, e MPM Films lo vende nel mondo.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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