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IFFR 2018 Bright Future

Guarda in alto: l’esploratore dei tetti

di 

- Il primo lungometraggio di Fulvio Risuleo, selezionato al Festival di Rotterdam, è un road movie sui tetti di Roma fantasioso, surreale, che invita a lasciarsi stupire

Guarda in alto: l’esploratore dei tetti
Giacomo Ferrara e la piccola Alida Baldari Calabria in una scena di Guarda in alto

“C’è bisogno di meraviglia”, ci viene detto in Guarda in alto [+leggi anche:
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scheda film
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di Fulvio Risuleo. E il 26enne regista romano, premiato a Cannes nel 2015 per il corto Varicella, questa meraviglia la va a scovare sui tetti di Roma, nel suo primo lungometraggio presentato lo scorso ottobre alla Festa di Roma, in Alice nella città, e ora proiettato in prima internazionale al Festival di Rotterdam, nel concorso Bright Future. Un film che trabocca fantasia, coraggio, e che nonostante qualche debolezza tipica per un’opera prima, specialmente nella trama, esprime con decisione e chiarezza la visione del cinema che ha il suo giovane autore.

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L’esploratore dei tetti del film ha il volto di Giacomo Ferrara, che qui smette i panni del feroce Spadino di Suburra - La serie e indossa quelli di un ragazzo col ciuffo alla Elvis, un po’ flemmatico, che una mattina sale sul tetto della panetteria dove lavora per fumare una sigaretta e si ritrova a vivere una giornata surreale, trascinato in un vortice di incontri bizzarri e sorprendenti. Tutto comincia con un gabbiano che si va a schiantare su un terrazzo vicino. Invece di scendere e tornare a lavorare, come gli suggeriscono i suoi colleghi, Teco decide di andare a vedere cos’è successo. Da lì, salterà da un tetto all’altro, incrociando suore, robot, bambini mascherati, nudisti urbani, un vecchio eremita, una bella paracadutista, e molto altro, come in una sorta di videogioco, dove superato un quadro si accede a quello successivo.

E proprio come un eroe di videogame, di Teco non ci è dato sapere nulla, se non che è alla ricerca di qualcosa, probabilmente del suo posto nel mondo. Lo vediamo lasciarsi coinvolgere, con fiducia e curiosità, in situazioni di ogni tipo, da una gara di lumache alla progettazione di un razzo spaziale, in mezzo a un’umanità in fuga, a persone che per vari motivi si nascondono e vivono una dimensione parallela. La sceneggiatura, scritta dal regista con Andrea Sorini, non brilla per i dialoghi, che sono piuttosto semplici ed essenziali, dando in più punti l’impressione di essere improvvisati. Più coinvolgente è l’aspetto visivo (la fotografia è di Juri Fantigrossi), grazie anche alle location inedite, i costumi stravaganti e la rappresentazione vivace e colorata di questo “mondo di sopra”. 

“Ci sono cose nel mondo che non hanno alcun senso, eppure condizionano la nostra vita”, dice a un certo punto un personaggio chiave del film, ed è così, all’insegna dello stupore e del nonsense che va preso questo primo lungometraggio di Risuleo. Perché se c’è un filo in questa strampalata avventura di 90 minuti, va cercata proprio nella libertà creativa, nello sguardo sognatore del suo autore e nell’invito a usare l’immaginazione, a guardare oltre, a guardare in alto, sui tetti delle nostre città, e ancora più su.

Guarda in alto è prodotto da Revok Film con Rai Cinema. Le vendite estere sono affidate alla francese MK2. Nel cast internazionale, ricordiamo la francese Aurélia Poirier, il ceco Ivan Franek, lo svedese Lou Castel, lo spagnolo Emilio Gavira. Le musiche ipnotiche sono firmate dal musicista americano Sun Araw.

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