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TORONTO 2017 Special Presentations

Disobedience: la passione per la libertà

di 

- TORONTO 2017: Sebastián Lelio propone un dramma a combustione lenta che segue i postumi della passione tra le due protagoniste, incarnate da Rachel Weisz e Rachel McAdams

Disobedience: la passione per la libertà
Rachel McAdams e Rachel Weisz in Disobedience

Il regista cileno Sebastián Lelio è balzato sotto i riflettori con il suo quarto film, Gloria [+leggi anche:
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, presentato e premiato alla Berlinale nel 2013. Quattro anni dopo, lo scorso febbraio, Lelio è tornato a Berlino con un altro acclamato film, Una mujer fantástica [+leggi anche:
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, che ha vinto l'Orso d'argento per la miglior sceneggiatura. Disobedience [+leggi anche:
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è il suo sesto lungometraggio, il primo a essere girato in lingua inglese, ed è stato presentato nella sezione Special Presentations del 42° Festival di Toronto.

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Ronit (Rachel Weisz) ha trascorso anni lontana dalla sua comunità ebraica ortodossa di Londra, ma ora è costretta a tornarvi dopo la morte di suo padre rabbino. Lì rincontra il suo vecchio amico Dovid (Alessandro Nivola), figlio spirituale di suo padre e suo successore, e con sua grande sorpresa, viene a sapere che è sposato con la sua amica d'infanzia Esti (Rachel McAdams). Quando Ronit decide di prolungare il suo soggiorno, scoprirà che Esti ha ancora un debole per lei, essendo state le due donne un tempo amanti. Esti ha bisogno di esplorare i limiti della libertà – o le conseguenze del trasgredire le regole.

Disobedience è un dramma a combustione lenta che ha bisogno del suo tempo per evolvere e offrire la tensione necessaria. Tratto dal romanzo dell'autore inglese Naomi Alderman, il progetto è stato originariamente avviato da Weisz, che è anche co-produttrice, insieme a Frida Torresblanco e Ed Guiney. Lelio ha lavorato sull'adattamento con la nota drammaturga Rebecca Lenkiewicz, e il film sembra molto vicino ai temi che il regista ha esplorato in passato.  

Disobedience gioca con la relazione tra le due protagoniste femminili perfettamente antitetiche, ma complementari. Ronit è estroversa, loquace e decisamente conforme agli standard "moderni", cosa che la rende una vera ribelle agli occhi della sua comunità ortodossa. Il suo stile di vita non è accettato, in quanto non si allinea con le leggi della Torah, e rappresenta un disonore per la figura altamente rispettata del padre rabbino. Dall'altra parte, Esti è timida, introversa e ha deciso di tenersi tutto dentro per restare fedele al marito e alla comunità. Deve combattere con se stessa, con la sua coscienza e, soprattutto, con un'identità sessuale nascosta che sta prendendo il sopravvento, mentre brucia di passioni represse. Esti è intrappolata tra la sua vera natura omosessuale e l’identità religiosa che le viene imposta, quella che Ronit ha deciso di rifiutare molto tempo prima. È una battaglia tra due diverse percezioni che Dovid, altra figura tragica della storia, è costretto a osservare e a sopportare durante lo svolgimento del dramma.

Lelio realizza un film che è tecnicamente perfetto e indiscutibilmente imponente dal punto di vista visivo grazie alla fotografia di Danny Cohen, che espande i confini dell'ambiente chiuso in cui la storia è ambientata, poiché il suo lavoro fotografico cattura i personaggi e li libera, come nel caso nell’eccezionale scena di sesso. Tuttavia, nonostante l'ottima premessa e le performance avvincenti, c'è una costante mancanza di coinvolgimento nella storia, in quanto essa non si esprime nella misura in cui meriterebbe. In alcuni punti, la narrazione sembra più frammentata del necessario, riducendola a una secchezza che distoglie l'attenzione dello spettatore dal dramma crescente. Disobedience avrebbe potuto essere un film potente per il suo tema, ma la raffinatezza emotiva presente nelle opere precedenti di Lelio, qui, semplicemente manca.

Disobedience è una coproduzione britannico-americano-irlandese di Film4, Element Pictures e Braven Films, e le vendite internazionali sono gestite dall’americana FilmNation Entertainment.

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(Tradotto dall'inglese)

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