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CANNES 2007 Quinzaine / Germania

Counterparts, quando la violenza unisce

di 

A dimostrazione del genio creativo della nuova generazione di registi tedeschi, il primo film di Jan Bonny, Counterparts [+leggi anche:
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, è stato presentato questa mattina a Cannes nell’ambito della Quinzaine des réalisateurs. Questo titolo prodotto da Bettina Brokemper (della società di Colonia Heimatfilm) e venduto dalla società francese Wide Management, è una storia toccante e per niente banale sulla violenza domestica subita da un marito.

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Dirigendo il suo sguardo su quello che si nasconde dietro un matrimonio apparentemente felice, Bonny ha scelto di dipingere una famiglia di classe media dove la madre (Anne) è istitutrice e il padre (Georg) è uno stimato ufficiale di polizia con la testa sulle spalle.

Questa scelta non è a caso: "Per i mestieri che fanno - ha spiegato Bonny dopo la proiezione - queste persone dovrebbero essere gli educatori della nostra società. Sono autorevoli. Sul piano razionale, dovrebbero evitare ogni violenza domestica ma non ci riescono".

La macchina da presa di Bonny è spesso troppo vicina ai personaggi, a spiare i loro momenti più intimi e conferendo al film un'atmosfera inquietante, tanto più che le scene di violenza della coppia sono seguite da momenti d'incomprensione e di tenerezza sconcertante. Ciò che emerge chiaramente, invece, è l'intenzione del regista di non prendere le parti di nessuno. Nonostante l'apparenza, che sembra suggerire che sia Anna la più aggressiva dei due, ci si domanda se la passività di Georg non sia essa stessa una manifestazione di aggressività e se sia davvero lui il meno violento della coppia.

Questo esercizio d'imparzialità non è stato tuttavia condiviso dal pubblico. Sorpresi (o no), gli spettatori hanno applaudito con entusiasmo quando Georg finisce per reagire, violentemente, all'aggressività della moglie. "Ero curioso di vedere come la gente l'avrebbe presa. Immagino che la violenza del film sia tale che questo ritorno delle cose appare normale. Bisogna allentare la tensione. E' come quando si ride davanti a un film dell'orrore. Alcuni disapproveranno e diranno che non c'è ragione di far esplodere la rabbia in quel modo, soprattutto se ha saputo contenerla per tanti anni", ha concluso Bonny.

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(Tradotto dall'inglese)

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