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FILM / RECENSIONI

Renaissance

di 

- Thriller futuristico in 3D e bianco e nero nella Parigi del 2054, che mischia fascino grafico e tecnologia della "motion capture". Viaggio a velocità supersonica per una caccia al potere

Abolendo le frontiere del mondo conosciuto, le avanguardie s’impongono bruscamente sulla scena, aprendo le porte su vasti spazi da conquistare. E con l’aiuto della velocità tecnologica, il cinema d’animazione si presta particolarmente bene alle intuizioni dei visionari creativi. Appartiene senza dubbio a questa categoria di artisti il regista francese Christian Volckman, nominato agli Oscar per il suo cortometraggio Maaz nel 1999, e ne fa eclatante dimostrazione col suo primo lungometraggio Renaissance [+leggi anche:
trailer
intervista: Aton Soumache
intervista: Christian Volckman
scheda film
]
(uscito il 15 marzo in Francia e distribuito da Pathé), una co-produzione europea pre-acquisita sulla semplice sceneggiatura e un pilota di 4 minuti addirittura dalla Disney. Socio dei suoi compatrioti di Onyx Films e di Attitude Studio, il regista vince la scommessa della "motion capture", che consiste nel filmare attori equipaggiati di captatori per poi rilavorare le immagini con la grafica. Il risultato? Un mondo insolito dalle inquadrature avvolgenti, che mischia la finezza del tratto alle emozioni dell’umano in un bianco e nero affascinante. Giocando a meraviglia con i contrasti di ombre e luci, Renaissance fa piombare lo spettatore in un intrigo poliziesco a ritmo serrato, intriso di numerose tematiche socio-politiche di oggi: avidità senza fine delle multinazionali, etica della ricerca scientifica e manipolazione genetica, sviluppo di una polizia high-tech che sorveglia la città attraverso telecamere e archivi interconnessi... E alla fine del viaggio si nasconde il grande segreto dell’umanità, "il potere illimitato di vita e di morte".

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"Salute, bellezza, longevità. Siamo al vostro fianco tutta la vita". Il leitmotiv del gruppo Avalon si declina su una pubblicità murale olografica. Una strizzata d’occhio iniziale al Blade Runner di Ridley Scott che dà il tono di Renaissance. Perché si tratta di una caccia, quella del poliziotto Karas per ritrovare Ilona, giovane scienziata scomparsa. Eroe laconico e ostinato, indaga nell’underground parigino del 2054. Interrogatori, misteriosi quaderni rubati, morti violente, inseguimenti d’auto, legami torbidi con la malavita, traffico di identità: Renaissance porta avanti l’eredità dei film noir degli anni 50, scendendo nelle zone oscure dell’esistenza dove s’incrociano femmes fatales e armi automatiche. Ma il suo universo visivo rinnova totalmente il genere con una Paris megalopoli, un agglomerato di edifici a più piani sempre dominati dalla Tour Eiffel, dal Sacro-Cuore e da Notre-Dame (trasformata in grande magazzino). Multiplicando i punti di vista con la predilezione per i riflessi di un’architettura urbana di vetro, Christian Volckman inventa un mondo invitante, una città labirintica piena di tunnel che evoca sia Fritz Lang che Moebius. Mantenendo una giusta distanza tra l’immaginario della fantascienza ed il realismo contemporaneo, il divertissement di un’opera d’azione e sofisticate problematiche di fondo, la prima prova di Christian Volckman possiede il tocco da maestro che segnerà un momento importante nel settore del film d’animazione per adolescenti e adulti, un genere che porterà enormi profitti per l’industria. Alternativa europea ai film statunitensi come Sin City, con una qualità grafica e cinematografica fuori dalle regole che evita l’uso della violenza gratuita, Renaissance segna un nuovo, brillante episodio nella saga del "French Touch" nell’universo dell’animazione.

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(Tradotto dal francese)

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