10/04/2024 - Gastón Duprat e Mariano Cohn tornano a scavare nelle miserie più comuni del mondo moderno, con l'aiuto di un cast di attori all'altezza della situazione

Chi conosce l'opera audiovisiva del sempre caustico duo formato da Gastón Duprat e Mariano Cohn troverà nella serie Bellas Artes, che Movistar Plus+ presenta in anteprima in Spagna l'11 aprile, una continuazione della loro consueta linea ironica e critica. Come il primo in Il mio capolavoro [+leggi anche:
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intervista: Gastón Duprat
scheda film] ed entrambi in El artista [+leggi anche:
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scheda film], tornano a sviscerare con umorismo nero e arguzia le stupidità, le truffe e le follie ampiamente accettate (e persino applaudite) del mondo dell'arte, ritrovano un attore come l'argentino Óscar Martínez, che era con loro in Il cittadino illustre [+leggi anche:
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scheda film], per il quale hanno vinto la Coppa Volpi a Venezia, e danno un'importanza fondamentale agli spazi in cui si svolge l'azione, come nel loro ultimo film uscito nelle sale, Finale a sorpresa - Official Competition [+leggi anche:
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Se in quella meraviglia dell'umorismo nero a uscirne male era l'ambiente del cinema, con le sue ridicolaggini, le rivalità, le sbadataggini e gli ego gonfiati (grazie alla complicità di star che sapevano ridere apertamente di se stesse, come lo stesso Martínez più Antonio Banderas e Penélope Cruz), ora è il mondo dell'arte moderna a subire la chirurgia selvaggia dei registi, ma questi campi potrebbero scambiarsi e il risultato sarebbe praticamente lo stesso.

In entrambi i titoli, inoltre, l'architettura è un evidente protagonista, anche ripetendo elementi come sculture che volano sopra le teste degli attori o linee di design che si perdono all'orizzonte, lasciando i personaggi all'interno di un enorme palcoscenico che ricorda quelle scatole di marionette azionate da fili che intrattenevano i bambini nelle piazze e nei parchi.

Ebbene, tutti, assolutamente tutti i personaggi di Bellas Artes sono scossi dal vuoto dei tempi in cui viviamo, motivo per cui (attenzione!) tutti possiamo vederci riflessi in questa serie tv. Il protagonista, Antonio Dumas (interpretato da Martínez), si definisce "un uomo maturo, bianco ed eterosessuale", nonché - aggiungiamo noi - arcigno, cinico e presuntuoso nelle sue decisioni professionali e nelle sue relazioni personali (il suo unico amico si chiama Borges ed è... un gatto), che viene selezionato per dirigere un museo a Madrid. Lì avrà una segretaria scrupolosa (interpretata dalla sempre magnifica Aixa Villagrán, che abbiamo visto di recente in La Mesías [+leggi anche:
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scheda series] e che è stata la scoperta di un'altra serie che ha dato uno schiaffo alla stupidità sociale, Vida perfecta [+leggi anche:
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scheda series]), un braccio destro e curatore tanto fashion victim quanto snob (Koldo Olabarri) e una ministra sopra di lui (un'altra grande, Ana Wagener), con cui il nostro uomo stabilirà tutto tranne che connessione, empatia e chimica.

Con questi elementi lo sceneggiatore Andrés Duprat ha messo insieme gag più o meno brillanti, più o meno prevedibili/originali e più o meno ben risolte, sulla follia umana e le sue abituali (e infinite) manifestazioni. Per questo motivo, non mancano sorrisi e ritmo nei sei episodi da 30 minuti diretti da Martin Bustos (sceneggiatore di una precedente serie del duo creativo, El encargado), con brevi ma stimolanti apparizioni di José Sacristán, Ángela Molina, Fernando Albizu, Dani Rovira e, in una delle scene più esilaranti, Melina Matthews.

Bellas Artes è una serie originale di Movistar Plus+ prodotta da Gloriamundi e Historias Particulares AIE. Movistar Plus+ International distribuirà la serie sul mercato internazionale (eccetto l'America Latina). La serie sarà trasmessa integralmente in America Latina su Star+.

(Tradotto dallo spagnolo)