email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

CANNES 2023 Un Certain Regard

Recensione: Salem

di 

- CANNES 2023: Mescolando più generi, Jean-Bernard Marlin offre un film molto ambizioso e non pienamente compiuto sulla tragica realtà della vita nei quartieri più svantaggiati di Marsiglia

Recensione: Salem
Dalil Abdourahim e Marysa Bakoum in Salem

"Il mondo invisibile vuole parlarti. Ascoltalo". Guardando Salem [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
, secondo lungometraggio di Jean-Bernard Marlin (sulla Croisette nel 2018 con Shéhérazade [+leggi anche:
recensione
trailer
scheda film
]
), presentato in Un Certain Regard al 76° Festival di Cannes, penseresti che ci voglia un miracolo per salvare la gioventù dei quartieri più poveri di Marsiglia, intrappolati in un ciclo di odio e vendette tra bande rivali in cui le armi seminano morte. Mettete in mezzo a tutto questo un Romeo comoriano e una Giulietta gitana, aggiungete un mix inebriante di fede e follia drogato di misticismo con lampi di fantasy, e shakerate il tutto con un'atmosfera al limite tra la follia realistica dell'ambiente e un onirismo da incubo, e si otterrà un film totalmente fuori dall'ordinario sul tema del disagio sociale e delle sue conseguenze, ma che fatica a domare il ribollire dei suoi numerosi e spesso ottimi ingredienti.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Djibril (Dalil Abdourahim , 14 anni, non lo sa ma lo attende un'odissea nella sua ricerca di sicurezza per la sua vita e per quella dei suoi cari quando il giovane comoriano del quartiere di Sauterelles accetta, su ordine del boss locale Chat noir (Amal Issihaka Hali), di organizzare un incontro fuori dalla scuola che si trasformerà in un'imboscata mortale per uno dei suoi amici del quartiere rivale di Grillons. Djibril si trova ancora nella speranzosa spontaneità dell'adolescenza, e ama la zingara Camilla (Marysa Bakoum), che gli dice di essere incinta. Ma è un fantasma e una profezia di sventura quella che Djibril eredita, schiacciato dal peso di dover tenere la bocca chiusa per non denunciare i colpevoli (che lo tengono d'occhio). Nella spirale di violenza e ostilità tra comunità diverse che rifiutano il dialogo, Djibril si ritrova presto accusato di omicidio, un reato che gli varrà 12 anni di carcere. Quando esce, lo attendono gli stessi problemi, ma una cosa è profondamente cambiata per Djibril (Oumar Moindje): è convinto che sua figlia (Wallenn El Gharboui) salverà il mondo e vuole trasmetterle il dono della guarigione che lui stesso ha scoperto. Non resta però che convincerla, cosa non facile (soprattutto perché non si conoscono affatto), e sopravvivere nel pericolosissimo e spietato mondo criminale locale...

Miscela di affresco naturalistico romantico e fantasy (incarnatao dalle cicale dorate), Salem è immerso in un'atmosfera visivamente straniante, amplificata da una colonna sonora pensata per spingere lo spettatore in un viaggio che rispecchia i problemi psichici del protagonista, il tutto intervallato da sparatorie e racconti di amicizia e amore complicati dall’ambientazione. Il film si fa strada in questo caos con grande audacia, ma anche con una sorta di confusione che rispecchia le visioni di Djibril. Salem dà persino l'impressione, a volte, di essere il figlio in acido de Il profeta [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Jacques Audiard
intervista: Jacques Audiard e Tahar Ra…
scheda film
]
di Jacques Audiard nella versione Khamsa [+leggi anche:
trailer
scheda film
]
di Karim Dridi. È una combinazione bizzarra con molte qualità singolari, ma la sua vasta e nebulosa ambizione è evidentemente sfuggita di mano al suo creatore, anche se questo non ne sminuirà certo il potenziale di fascinazione cult.

Prodotto da Unité e Vatos Locos Productions, in coproduzione con France 2 Cinéma, Salem è venduto da Goodfellas.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dal francese)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Privacy Policy