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ROMA 2022

Recensione: L’uomo sulla strada

di 

- Il debutto di Gianluca Mangiasciutti è un racconto coinvolgente che narra di due vite distrutte e ha come temi principali il superare una perdita importante ed il peso delle proprie colpe

Recensione: L’uomo sulla strada
Lorenzo Richelmy e Astrid Casali in L’uomo sulla strada

Il lungometraggio di debutto di Gianluca Mangiasciutti, intitolato L’uomo sulla strada [+leggi anche:
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e presentato all’interno della sezione Alice nella Città della Festa del Cinema di Roma di quest’anno, parte con una sequenza iniziale molto intrigante e capace di presentare con decisione il tono cupo e ambiguo che permea l’intera opera. La piccola Irene ha circa 8 anni quando, durante una passeggiata nel bosco alla ricerca di funghi, assiste alla morte del padre ad opera di un pirata della strada che scappa via. La bambina e l’uomo incrociano il loro sguardo per pochi istanti e l’esistenza di Irene rimarrà così per sempre segnata da questa tragedia. Dieci anni dopo, Irene (interpretata da Aurora Giovinazzo, vista di recente in Freaks Out [+leggi anche:
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) è una giovane nuotatrice professionista, tormentata dal fatto che l’assassino di suo padre sia a piede libero. È una bomba ad orologeria pronta ad esplodere, contro tutto e tutti.

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Dopo aver picchiato una sua avversaria durante una gara molto importante, abbandona la scuola, scappa da sua zia a 30 chilometri da casa e ottiene rapidamente un lavoro in fabbrica. Sembra che le cose migliorino lentamente per Irene, ma il primo colpo di scena avviene in realtà molto presto. Scopriamo che il proprietario dell’azienda, Michele (Lorenzo Richelmy) è proprio il ragazzo che dieci anni fa ha investito il padre.

La scrittura di Serena Cervoni e Mariano Di Nardo (Regina [+leggi anche:
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) è nel complesso coinvolgente e serrata, a dispetto di alcune ingenuità nei dialoghi, in particolare quelli tra Irene e la madre nella prima parte del film. Lo spettatore è già messo nella posizione di sapere chi ha fatto cosa e perché, pertanto L’uomo sulla strada si trasforma in maniera abbastanza organica in un dramma psicologico nel quale la parte più interessante è capire quando e come lo scontro con la realtà avverrà.

Si tratta di un meccanismo narrativo vecchio come il mondo, ma qui funziona piuttosto bene poiché è sorretto da due ottimi protagonisti ed una schiera di comprimari che risultano in generale credibili nei loro ruoli – si segnalano in questo senso gli attori Astrid Casali, Jozef Gjura, Giancarlo Judica Cordiglia e Marit Nissen. Nel suo ruolo, la Giovinazzo dà vita, ancora una volta, ad una ragazza determinata e coraggiosa, proprio come la Matilde di Freaks Out. In questo caso, tuttavia, il suo personaggio risulta a tratti anche irritante e spigoloso, capace di non preoccuparsi del giudizio altrui ma anche di sentirsi spesso incompreso dalla società.

Il finale dell’opera lascerà probabilmente molto discutere e gli spettatori potrebbero chiedersi quanto esso sia plausibile o restare piacevolmente sorpresi ed apprezzarlo. In ogni caso, si tratta di una scelta narrativa coraggiosa e che lascia il segno, figlia di un lavoro che gode di buona profondità in termini di sviluppo dei personaggi ed impatto emotivo.

L’uomo sulla strada è un film prodotto e distribuito nelle sale italiane da Eagle Pictures.

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