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VENEZIA 2018 Fuori concorso

Recensione: The Trial

di 

- VENEZIA 2018: Nel suo terzo film quest'anno, Sergei Loznitsa torna a lavorare con materiale d'archivio, utilizzandolo come commento indiretto sui prigionieri politici in Russia

Recensione: The Trial

Certamente uno dei registi più prolifici contemporanei, il bielorusso Sergei Loznitsa, ha presentato il suo terzo lungometraggio in meno di un anno alla 75a  Mostra del Cinema di Venezia, fuori gara. Con il documentario The Trial [+leggi anche:
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, è ritornato a lavorare con materiali di archivio, come ha già fatto nel film The Event [+leggi anche:
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 o nel tormentato Blockade. La somiglianza del titolo del film inglese con l’opera di Franz Kafka, probabilmente non è una coincidenza: come nel capolavoro dell’autore, il documentario rappresenta un processo assurdo e surreale dell’epoca stalinista mirato a legittimare i mezzi estremi del governo sovietico dell’epoca.

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Loznitsa, mentre cercava di fare un film diverso, ha scoperto un filmato sovietico degli anni Trenta, riguardante un processo ai danni di un gruppo di importanti economisti e ingegneri; un collage di filmati di diversi processi giudiziari che mostrava come era stata creata la macchina terroristica sovietica. Il video che ha trovato, era un filmato di propaganda con l’audio originale (qualcosa di unico per l’epoca) e decise di ricostruire passo per passo lo spettacolo pianificato dal governo di Stalin per dimostrare il potere del suo regime totalitario. Gli economisti e gli ingegneri erano accusati di aver stipulato un patto segreto con il primo ministro francese Raymond Poincaré e gli altri leader occidentali con lo scopo di reintrodurre il capitalismo e spaccare l’URSS. In una sequenza ridicola di processi, tutti confessano i crimini inventati e diligentemente testimoniano contro loro stessi, uno dopo l’altro. The Trial è un film con una premessa chiara fin dal principio che ricompensa lo spettatore attento con dettagli sorprendenti. 

In termini di coinvolgimento con la materia in questione, The Trial è certamente in linea con i recenti film di Loznitsa, che non trasmettono alcuna traccia del calore, dell'affetto o dell'umorismo trovati nei suoi primi film, come Portrait, The Train Stop e Northern Light. I temi che ha recentemente affrontato nei suoi film come Maidan [+leggi anche:
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 trattano questioni sempre più sgradevoli per quanto riguarda la loro politica, e sono tangibilmente filmati come tali dal regista, che ha sempre più una critica veemente verso la politica russa e l’aggressività in Ucraina negli ultimi anni. Probabilmente, neppure la tempistica del film è una coincidenza: durante l'intera durata del film, è impossibile trascurare il significato voluto, in un momento in cui diversi prigionieri politici ucraini stanno affrontando un simile trattamento ingiusto nella Russia moderna. Il regista Oleh Sentsov è stato detenuto in Crimea e condannato a vent’anni in una prigione russa per diverse accuse, tra le quali di terrorismo. Loznitsa ha parlato in molte occasioni del suo imprigionamento e delle azioni per liberarlo. The Trial è un film travolgente e meravigliosamente complesso di per sé anche se ci si rende conto delle conseguenze dell'autorità totale, ora, allora e in futuro.

The Trial è una produzione olandese realizzata da Atoms & Void e Wild at Art.

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(Tradotto dall'inglese da Elisa Flammia)

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