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VISIONS DU RÉEL 2018

Visions du Réel svela la programmazione della sua 49esima edizione

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- Con l’arrivo della sua nuova direttrice Emilie Bujès, il festival di Nyon esplora nuovi territori (reali ed immaginari)

Visions du Réel svela la programmazione della sua 49esima edizione
Genesis 2.0 di Christian Frei e Maxim Arbugaev

Sempre innovativo e impegnato, Visions du réel di Nyon presenterà durante la sua 49esima edizione (13-21 aprile) 174 film provenienti da ben 53 paesi, con una presenza marcata di produzioni americane, britanniche o provenienti dall’Europa dell’est, in particolare Ucraina e Serbia, paese all’onore della sezione Focus.

Benché la prima edizione di Emilie Bujès si situi nella continuità del lavoro portato avanti per lunghi e fruttuosi anni dal suo predecessore Luciano Barisone, le sezioni del festival sono state leggermente rimodellate a immagine e somiglianza della nuova direttrice. La principale novità di quest’anno è la nascita della sezione Burning Lights che apre decisamente il festival alla sperimentazione di nuovi linguaggi cinematografici mettendo l’accento sul legame indissolubile fra finzione e documentario. Fra i sedici film selezionati nella nuova sezione troviamo gli svizzeri A Bright Light - Karen and the Process [+leggi anche:
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di Emmanuelle Antille, documentario musicale sulla mitica e misteriosa cantante Caren Dalton e Sisters [+leggi anche:
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del regista americano, svizzero d’adozione Peter Entell.

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Grande presenza di film europei (la maggior parte dei quali in prima mondiale) anche nella Competizione internazionale: gli svizzeri Genesis 2.0 [+leggi anche:
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di Christian Frei e Maxim Arbugaev (che ha avuto la sua Première a Sundance) e Los fantasmas del Caribe [+leggi anche:
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, coproduzione fra Svizzera, Colombia e Francia di Felipe Monroy che torna nella sua Colombia natale per osservarla dritta negli occhi, A l’infini [+leggi anche:
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del francese Edmond Carrère, Almost Nothing [+leggi anche:
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intervista: Anna de Manincor
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(coproduzione italo-franco-belga) dell’artista italiana Anna de Manicor che sarà accompagnata dal suo compatriota Luca Magi e il suo Stories of the Half-Light [+leggi anche:
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, il tedesco Barstow, California di Rainer Komers, D is for Division [+leggi anche:
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di Davis Simanis (coprodotto da Lettonia e Repubblica Ceca), Hombre en la llanura di Patricio Suárez (Spagna e Argentina), Island of the Hungry Ghosts [+leggi anche:
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di Gabrielle Brady coprodotto da Germania, Regno Unito, Australia e Stati Uniti, My Father is My Mother’s Brother [+leggi anche:
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dell’ucraino Vadym Ilkov, Srbenka [+leggi anche:
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intervista: Nebojša Slijepčević
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della croata Nebojsa Slijepcevic, senza dimenticare il già meritevolmente premiato (Orso d’oro e Premio per il miglior primo film a Berlino) Touch Me Not [+leggi anche:
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intervista: Adina Pintilie
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della regista rumena Adina Pintilie.

Decisi a farci viaggiare lontano anche i dieci film in concorso per il Premio del pubblico nella sezione Grand Angle. Fra questi lo svedese Silvana [+leggi anche:
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di Christina Tsiobanelis, Mika Gustafson e Olivia Kastebring, ritratto d’un’artista hip hop femminista, Golden Dawn Girls [+leggi anche:
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di Havard Bustnes (coprodotto fra Norvegia, Danimarca e Finlandia), anche lui interessato all’universo femminile, e più in particolare alla presenza di partigiane d’un’ideologia d’estrema destra, Over the Limit [+leggi anche:
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di Marta Prus (Polonia, Finlandia e Germania) e Time Trial [+leggi anche:
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dell’inglese Finlay Pretsell, entrambi incentrati sul lato oscuro del mondo dello sport. Europei anche To Be Continued [+leggi anche:
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del lettone Ivars Seleckis e Happy Winter [+leggi anche:
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dell’italiano Giovanni Totaro, tutti le due alle prese con le tragicommedie delle società in cui vivono.

A completare un programma audace e innovativo la presenza della regista francese Claire Simon che sarà la Maître du Réel di questa 49esima edizione.

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