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FILM Serbia

Recensione: Offenders

di 

- L’ottavo film di Dejan Zečević è un thriller d’autore con sfumature horror, supportato da una splendida fotografia in bianco e nero e una musica elettronica

Recensione: Offenders
Mladen Sovilj in Offenders

Dejan Zečević è conosciuto come il regista di genere più influente della Serbia. Tra i suoi migliori film c’è il thriller politico The Fourth Man e l’horror bellico The Enemy [+leggi anche:
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intervista: Dejan Zečević
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. Adesso è tornato con qualcosa che potrebbe essere definito come thriller d’autore con nette sfumature horror, Offenders [+leggi anche:
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, che ha avuto la sua première mondiale al Festival di Chicago, e la scorsa settimana ha vinto i premi della Miglior Fotografia e della Miglior Sceneggiatura, oltre ai premi di entrambe le giurie della critica al Festival di Belgrado (leggi la news).

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Non sorprende che la critica ami il film. La sceneggiatura di Djordje Milosavljević lo colloca fermamente in un mondo molto reale, che entro la fine del film diventerà distorto quanto basta per essere inquietante. Tre studenti di sociologia stanno facendo un esperimento, guidati dal machiavellico professore Zurovac (Svetozar Cvetković), su come il declino urbano causi caos all’interno della società. 

Per farlo, installano delle videocamere di sorveglianza in un quartiere di palazzine a Nuova Belgrado, noto per fatiscenza, graffiti e diversi gruppi criminali, dai piccoli ladri e spacciatori di droga agli hooligan del calcio. Le tre videocamere e gli interventi dei protagonisti nei loro rispettivi spazi hanno come scopo quello di provocare una reazione sociale.

Mentre aspettano “il reato” che confermerebbe la tesi del loro professore, si viene a conoscenza della loro vita personale. Aleksandar (Radovan Vujović) e Teodora (Marta Bjelica) hanno una relazione, ma lei ne ha anche una con il professore ed è incinta. Il nerd Danjiel (Mladen Sovilj) si prende a fatica cura della sua mamma, immobile e apatica, e Aleksandar è un ex tifoso di calcio (in Serbia, negli ultimi anni, è divenuto sinonimo di “criminale”), prova a convincere suo padre, dipendente dalle scommesse sportive, a chiamare il cimitero in modo che possano occuparsi della tomba di sua madre. Teodora è figlia di una ricca famiglia e si è appena trasferita in un grande appartamento, con il suo multifunzionale Mac, particolarmente comune tra gli studenti di Belgrado.   

Ma la struttura molto formale del film, che inizia con la lezione del professore e prosegue con la rappresentazione di molti filmati delle videocamere di sorveglianza e un’ottima, formalmente rigida fotografia in bianco e nero, molto accademica, di Miladin Čolaković, crea una distanza emotiva dai personaggi. La tenue ma vibrante musica elettronica di Nemanja Mosurović e Luka Slavić ha un effetto simile – entrambi creano una potente atmosfera tetra ma inevitabilmente fanno perdere al film qualcosa sul fronte emotivo. Quando l’esperimento si trasforma in qualcosa di drammatico, siamo curiosi di vedere come andrà a finire, ma non ci preoccupiamo davvero per i protagonisti.

L’interpretazione degli attori non aiuta, soprattutto la performance monotona e quasi irritante di Sovilj, e l’interpretazione piatta di Vujović. Bjelica è più coinvolta nel suo ruolo e lo dimostra portando un minimo di emozioni in ciò che essenzialmente è un film molto intellettuale e formale.

Non che questa sia una cosa negativa, il film è un lavoro ben fatto da un regista esperto e ben preparato che prova sempre qualcosa di nuovo, e questa intrigante offerta dovrebbe ulteriormente contribuire alla notorietà di Zečević.

Offenders è stato prodotto dalla società di Belgrado Biberche Productions.

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(Tradotto dall'inglese da Francesca Miriam Chiara Leonardi)

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