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BERLINALE 2018 Panorama Dokumente

Recensione: El silencio de otros

di 

- BERLINO 2018: Prodotto dai fratelli Almodóvar, il film di Almudena Carracedo e Rober Bahar chiede giustizia per i crimini ancora impuniti del franchismo

Recensione: El silencio de otros

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ha vinto il Premio del Pubblico nella sezione Panorama Dokumente della 68ª Berlinale. Diretto, prodotto, girato e sonorizzato dal duo Almudena Carracedo (Madrid, 1972) e Rober Bahar (Filadelfia, 1975), che hanno già firmato insieme il documentario Made in L.A., del 2007, il film ha avuto la produzione esecutiva di El Deseo, la compagnia di Agustín e Pedro Almodóvar, affiancati da Esther García, che continuano a supportare proposte interessanti, coraggiose e rischiose, come lo è anche Zama [+leggi anche:
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, l’ultima pellicola dell’argentina Lucrecia Martel. 

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Proprio in quel paese sudamericano si svolge parte dell'azione di questo documentario girato nell'arco di cinque anni (per 450 ore di filmato) e che segue il processo di ricerca della giustizia da parte delle vittime del franchismo: da persone torturate durante il governo di quel dittatore infame, fino a madri di bambini rapiti in quell'oscuro periodo storico o parenti che ancora reclamano i corpi dei loro scomparsi, sepolti in fosse comuni. Fino a Buenos Aires hanno dovuto volare queste persone per far sì che la giustizia globale muovesse qualche passo, in un affare che una parte della società spagnola (e molti dei suoi uomini politici) si rifiuta di accettare, non volendo guardare indietro. 

Ed è proprio questa fetta sociale di negazionisti che dovrebbe andare a vedere El silencio de otros: l'obiettivo dei suoi autori è che lo spettatore si senta come una vittima in più (come lo erano molti dei nostri vicini: poteva succedere a chiunque) di quegli abusi e crimini, che non sono stati prescritti né si possono o devono dimenticare, ma che bisogna ricordare in modo che non si ripetano mai più. Solo quando le persone colpite troveranno i loro scomparsi e li seppelliranno, e quando le vittime vedranno i loro aguzzini pagare per i loro abusi, si potranno chiudere quelle ferite (perché come qualcuno dice nel film: "Non è facile dimenticare, anche volendo"), ferite che chi non le ha subite assicura, allegramente, di aver già sanato.

Ma il fatto che sottosuolo della Spagna sia pieno di cadaveri non identificati e fosse comuni, mentre ci sono ancora strade e piazze dedicate ai soldati fascisti ed è tutt'oggi in vigore una legge di amnistia del 1977 che sancisce un patto di oblio obbligatorio, ci dice ancora troppo di una nazione che forse è governata da silenziosi complici di quelle atrocità che tuttora non hanno trovato giustizia. Questo documentario – coraggioso, emozionante, agile, necessario e illuminante – invoca la verità, quella che fa male ma che ogni democrazia ha bisogno di impugnare per crescere con salute, rispetto ed equità. 

El silencio de otros è un film di Semilla Verde Productions (USA), Lucernam Films (Spagna), American Documentary | POV, Independent Television Service (ITVS) e Latino Public Broadcasting (LPB), in associazione con El Deseo, e con l’appoggio finanziario di Bertha Foundation e Corporation for Public Broadcasting (CPB). Il film ha contato anche sul supporto del Sundance Institute Documentary Film Program, Oak Foundation, Guggenheim Fellowship, United States Artists Fellowship e Catapult Film Fund, fra gli altri. Delle sue vendite internazionali si occupa l’agenzia Cinephil, con sede a Tel Aviv.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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