La Fleurière: la purezza dell’amicizia
- Ruben Desiere dirige una bella fantasticheria contemplativa con protagonisti tre ladri che si rinchiudono dentro un negozio di fiori prima di mettere a segno una rapina perfetta
Tre ladri dilettanti si nascondono in un negozio di fiori di Bruxelles per definire gli ultimi dettagli di quello che sarà il primo e unico colpo della banda. Tomi (Tomáš Balog), Rasto (Rastislav Vaňo) e Mizu (Vladimír Balász) si stanno preparando per avviare la costruzione di un tunnel che collegherà il retro di un negozio di fiori alle fogne della città. Con astuzia, perseveranza e una mappa fognaria, i tre immigrati slovacchi entreranno e svaligeranno la Banca Nazionale del Belgio di notte, senza bisogno di usare la violenza. Tuttavia, il presunto saccheggio perfetto non è perfetto come immaginavano. Perché i banditi hanno dimenticato il fattore meteorologico che impedisce loro di attraversare le fogne: la pioggia.
Bloccati nel magazzino del fioraio a causa del maltempo, i ragazzi parleranno, canteranno e berranno insieme per rendere più piacevole l'attesa. La verità sui loro desideri, le loro paure, i loro valori e la loro visione del mondo emerge in queste conversazioni tranquille che Ruben Desiere raccoglie ed espone nel suo eccellente lungometraggio La Fleurière [+leggi anche:
trailer
intervista: Ruben Desiere
scheda film], proiettato in concorso nella sezione Bright Future del 47° Festival di Rotterdam. La sua opera prima nasce dalla somma di questi momenti magici, propriamente umani, in cui si manifesta la purezza dell'amicizia.
Il regista belga riprende le scene di riposo e i dialoghi con lunghe inquadrature che intensificano l'inerzia della trama. Tuttavia, il ritmo di questo film – che potremmo includere nella corrente dello slow cinema – non è l'unico elemento che trasforma i banali colloqui in un'esperienza tanto sensoriale quanto contemplativa. Il suono dell'acqua – l'unica sinfonia del film – ci consente di percepire la storia della rapina come un ipnotico racconto onirico.
I tre personaggi principali di La Fleurière sono interpretati da alcuni dei rifugiati slovacchi che Desire conobbe a Bruxelles durante le riprese del suo precedente documentario, Kosmos. In questo senso, la loro sopravvivenza come individui di una minoranza in un paese straniero sarà il tema ricorrente e dibattuto in tutte le discussioni informali. Ma come ha spiegato il regista nell'intervista concessa a Cineuropa (leggi qui), non c'è alcun discorso politico latente in La Fleurière.
La Fleurière è prodotto dalle compagnie belghe Accattone Films e Popiul, insieme alla slovacca Mandala Pictures. Delle vendite internazionali di occupa The Open Reel.
(Tradotto dallo spagnolo)
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