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BLACK NIGHTS 2017 Concorso opere prime

Different Kinds of Rain: una stanza (non) tutta per sé

di 

- Isa Prahl ha presentato nella sezione opere prime del festival Black Nights di Tallinn Different Kinds of Rain: un dramma sociale e familiare che ruota attorno a una porta chiusa

Different Kinds of Rain: una stanza (non) tutta per sé
Emma Bading, Bibiana Beglau e Bjarne Mädel in Different Kinds of Rain

Isa Prahl ha presentato nella sezione opere prime del festival Black Nights di Tallinn Different Kinds of Rain [+leggi anche:
trailer
intervista: Isa Prahl
scheda film
]
: un dramma sociale e familiare che ruota attorno a una porta chiusa all’interno di una casa. L’impronta dell'opera è data già dalla prima scena: padre, madre e sorella si ritrovano davanti alla porta della stanza del figlio, Mike, per cantargli tanti auguri. Mike risponde a metà dell’esibizione sparando la musica a tutto volume. I suoi genitori, a loro volta, strillano gli auguri ancora più forte per farsi sentire.

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Inizia così uno scambio di umiliazioni all'interno della famiglia e nei rispettivi ambienti di ciascuno dei suoi membri. La sorella, Miriam (Emma Bading), è un'adolescente che ha i suoi alti e bassi con Elli (Janina Fautz), la sua più grande confidente ma anche la sua più grande rivale in amore. Il padre, Thomas (Bjarne Mädel), si dedica alle cure dei pazienti handicappati, in particolare di un paralitico che ha perso la parola. La madre, Susanne (Bibiana Beglau), sostituisce il figlio assente con la figura di Oliver (Louis Hofmann), uno dei suoi vecchi amici di scuola.

I conflitti dentro e fuori casa sono intervallati dagli atti di fronte a quell'inaspettato muro del pianto. Il figlio, che rivendica l’inviolabile rispetto della privacy per fare le cose di cui ha bisogno per sopravvivere (e non potendo andare in bagno da solo, urina in una bottiglia), risponde unicamente con silenzi o dati sulla pioggia in Ohio (dove parenti e vicini credono che lui stia, per giustificare la sua assenza). La riuscita sobrietà della messa in scena e il buon equilibrio tra i tre modi personali di esprimere la disperazione (più violenta e provocatoria quella del padre, più intima e affettiva quella della madre, più giovane e ribelle quella della figlia) non impedisce che la sceneggiatura (di Karin Kaci) risulti a volte prevedibile e al tempo stesso poco plausibile.

Tuttavia, la decisione di mantenere il mistero sulla porta chiusa si rivela un espediente per catturare l’interesse dello spettatore e, soprattutto, invita a letture in codice più o meno intenzionali da parte di Prahl. La più succosa, secondo chi scrive, si tradurrebbe in una sorta di pessimista allegoria protestante: il figlio, come un dio, è inaccessibile; le porte del paradiso terrestre, situate all'interno della proprietà, sono serrate; i protestanti, senza un modello di bontà, una chiesa intermediaria o un decreto di punizione, peccano ripetutamente e senza rimedio, e la famiglia, spezzata e allo stesso tempo imprigionata, si rende conto che è necessario tagliare il cordone ombelicale e fuggire non importa dove per impedire che tutto finisca nel peggiore dei modi.

Different Kinds of Rain è una coproduzione Made in Germany.

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(Tradotto dallo spagnolo)

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