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FILM Francia

Comme un homme: la trappola

di 

- Nell'ultimo film di Safy Nebbou, un sequestro vira al peggio lasciando un adolescente, un tormentato Emile Berling, alle prese con un oscuro segreto

Da Le cou de la girafe, Safy Nebbou traccia un percorso relativamente originale nel panorama francese, a metà tra cinema commerciale e film d'autore, come hanno dimostrato anche L’empreinte de l’ange [+leggi anche:
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(proiezione speciale a Berlino nel 2010). Con Comme un homme [+leggi anche:
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(titolo internazionale: Bad Seeds), lanciato nelle sale francesi il 15 agosto dal suo produttore Diaphana, il regista adatta L’âge bête, romanzo poliziesco del celebre duo Boileau-Narcejac, le cui opere hanno ispirato diversi film, tra cui i celebri Diaboliques di Clouzot e La donna che visse due volte di Hitchcock. E il risultato, un mix di thriller e indagine psicologica sull'instabilità dell'adolescenza, i legami padre-figlio e l'elaborazione del lutto, non manca di interesse.

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Tutto comincia con un rapimento notturno, un lungo viaggio, in macchina, a piedi e in barca attraverso una natura inquietante (pioggia battente, foresta…). La vittima geme, sballottata e paralizzata di paura dalle due figure mascherate e mute che finiscono per rinchiuderla in una capanna immersa nella palude del Poitou. Chi sono questi rapitori? Quali sono le loro motivazioni? La prima battuta ("ci vediamo domani dopo scuola") fornisce una prima spiegazione: si tratta di due adolescenti. Il primo, Greg (Kevin Azaïs - foto), figlio di un garagista, prossimo all'espulsione dalla scuola per aver minacciato un professore con un paio di forbici, si vendica con l'insegnante (Sarah Stern).

Il secondo, Louis (Emile Berling), figlio unico del preside, segue l'azione per amicizia, ma anche per colmare inconsciamente il vuoto creato dalla scomparsa di sua madre anni prima e l'enorme mancanza di comunicazione che regna da allora tra lui e suo padre (Charles Berling). Dopo due giorni, Greg si decide a liberare la donna, ma rimane vittima di un grave incidente d'auto. Così, Louis si ritrova da solo con il terribile segreto. Che fare? Liberare la donna? Confessare tutto a suo padre? Un eccesso di emozioni contenute portano l'adolescente verso un doppio gioco problematico e pericoloso che non riesce a gestire…

Ben filmato in una campagna selvaggia molto cinematografica, in contrasto con gli interni freddi e stretti (la casa di Louis, la scuola, l'ospedale), Comme un homme avanza sul filo di questo ritratto d'adolescente tratto in trappola da una sorta di fatalità. Un filo talvolta teso in modo un po' artificiale sul piano narrativo (una pistola che compare al momento opportuno), ma che riesce a creare la suspense e a mantenerla abilmente. Limitando il personaggio della vittima a qualche sequenza minimalista molto fisica, Safy Nebbou preferisce concentrarsi sull'opacità del protagonista (un ottimo Emile Berling) che conduce, senza saperlo, una ricerca catartica d'ordine psicanalitico. Una dimensione che il lungometraggio abborda con prudenza, avanzando sotto le apparenze di film noir, cui manca pertanto il pizzico di cattiveria che caratterizza il genere, quel lato oscuro che Safy Nebbou non ha ancora esplorato totalmente, ma che lo attende, essendo il suo talento di regista pronto per questa esperienza.

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(Tradotto dal francese)

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