email print share on Facebook share on Twitter share on LinkedIn share on reddit pin on Pinterest

CANNES 2023 Semaine de la Critique

Amanda Nell Eu • Regista di Tiger Stripes

“Come donne, dovremmo essere orgogliose del nostro corpo”

di 

- CANNES 2023: La regista esordiente dimostra che ogni ragazza dovrebbe sfoggiare le proprie strisce di tigre e lottare per ritrovare la felicità

Amanda Nell Eu • Regista di Tiger Stripes

Nel suo primo lungometraggio, per metà terrificante e per metà divertente, Tiger Stripes [+leggi anche:
recensione
trailer
intervista: Amanda Nell Eu
scheda film
]
- presentato alla Semaine de la Critique di Cannes - Amanda Nell Eu ritrae Zaffan (Zafreen Zairizal), alle prese con la pubertà. D'altronde, la ragazza sta attraversando cambiamenti molto diversi da quelli delle altre ragazze della sua scuola, e ben presto tutti sentiranno il suo ruggito.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

Cineuropa: Parli di un'esperienza così universale. È triste quanto possano essere drammatici tutti questi cambiamenti fisici per le ragazze.
Amanda Nell Eu: Il primo punto di partenza è stato la mia esperienza personale. Ricordo che avevo molta paura di ciò che stava accadendo al mio corpo. Mi sembrava di essere in un film dell'orrore: un giorno ero una persona e il giorno dopo c'era qualcosa di diverso in me. Desideravo che sparisse.

È quasi strano provare emozioni così forti nei confronti del proprio corpo. Volevo parlare di questa insicurezza che molte ragazze sperimentano e che a volte si portano dietro anche nella vita adulta. In seguito, parlando con il mio cast, mi sono resa conto che anche loro temono ancora questi cambiamenti.

Esattamente: "temono" questi cambiamenti, ed è per questo che l'horror può essere un ottimo modo per affrontarli. Anche se non ci si trasforma in un mostro, ci si sente come tale.
È proprio così! In questo caso, volevo andare oltre e vedere come lei, e la sua comunità, avrebbero affrontato la cosa, se fosse diventata davvero un mostro. Nella nostra regione, i racconti popolari e le superstizioni sono molto vivi, quindi molto è derivato dal mito della tigre mannara che abbiamo, anche se si tratta di tigri che si assimilano alla società umana. L'ho rigirato perché la ragazza vuole rompere le barriere che la società ha costruito per lei, essere libera e connettersi nuovamente con la natura.

Ci sono momenti piuttosto duri, dal rapporto freddo con la madre al bullismo violento a scuola. Ma il film è anche pieno di gioia, e gran parte di essa proviene da Zafreen.
Questa era sicuramente l'intenzione. Nonostante tutto quello che sta passando, che è violento e oscuro, si tratta anche di cercare di ritrovare un po' di gioia. Alla fine c'è un senso di responsabilizzazione. Non è sola, è orgogliosa ed è una tosta.

Non poteva essere troppo cupo perché, come donne, dovremmo essere orgogliose del nostro corpo, di noi stesse. Stavo pensando ad Il brutto anatroccolo. C'è questa famiglia, ma la loro bambina è un po' diversa. La madre cerca di farla rientrare in una scatola, ma non ci riesce, perché - ovviamente - è un cigno! E questo è fondamentalmente il tema di Tiger Stripes. Abbiamo fatto molti workshop e Zafreen mostrava sempre quel lato giocoso e sfrontato. Sapevo che si sarebbe divertita un mondo; tutto quello che dovevo fare era permetterle di lasciarsi andare.

Nel film ci sono molti video girati con l'iPhone. Perché?
I social media sono una parte importante della nostra vita. Non possiamo evitarli. Le ragazze crescono vedendosi su uno schermo, in pubblico. Quando avevo la loro età, era tutto più privato. Mi guardavo allo specchio. Ora postiamo tutto quello che facciamo, vogliamo più like e ammirazione. Anche l'uomo che in seguito le pratica l'esorcismo è alla ricerca di potere.

I suoi metodi riportano alla mente i processi alle streghe e l'isteria: come vengono viste le donne e come gli altri cercano sempre di "curarle" da qualcosa.
Ho fatto molte ricerche sull'isteria. Nelle scuole si verificano molti casi di isteria e anche alcune delle ragazze con cui ho lavorato hanno raccontato storie simili. Nessuno sa perché accade, ma succede sempre in queste comunità molto unite e soprattutto a donne e ragazze. Stavo cercando di trovare un modo per fare riferimento a questo.

Oggi ci sono molte storie di sorellanza, di donne che si sostengono a vicenda a prescindere da tutto. Tu dimostri che può essere più complicato di così. Le ragazze possono essere cattive l'una con l'altra.
È la realtà in cui viviamo. Le amicizie femminili possono essere così complicate. Ci sono gelosie, odio e incomprensioni. Non è cambiato nulla! Volevo esplorare questo aspetto, ma anche mostrare il vero sostegno e il vero amore tra amiche.

(L'articolo continua qui sotto - Inf. pubblicitaria)

(Tradotto dall'inglese da Alessandro Luchetti)

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla nostra newsletter per ricevere altri articoli direttamente nella tua casella di posta.

Leggi anche

Privacy Policy