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Piero Messina • Regista

"Il mio film fatto di suggestioni e ricordi"

di 

- VENEZIA 2015: Il film d'esordio del regista italiano Piero Messina, L'attesa, è in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia

Piero Messina  • Regista

Piero Messina è il più giovane dei quattro registi italiani in concorso alla Mostra di Venezia. Laureato con una tesi su Alexander Sokurov - per coincidenza anche lui in corsa per il Leone d'Oro con Francofonia [+leggi anche:
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- Messina ha collaborato con Paolo Sorrentino a This Must Be The Place [+leggi anche:
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L'attesa [+leggi anche:
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, interpretato da Juliette Binoche, Lou de Laâge e Giorgio Golangeli, è ambientato nella campagna siciliana e racconta di una madre che attende il ritorno del figlio assieme alla fidanzata del giovane. La donna non trova il coraggio di dire alla ragazza che i figlio non tornerà più. Il film è prodotto da Indigo Film di Nicola Giuliano e Francesca Cima con Barbary Films e Pathé. Sarà distribuito in Italia da Medusa dal 17 settembre in 150 copie.

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Cineuropa: Paolo Sorrentino ha visto il film?
Piero Messina: Si, alla seconda stesura di montaggio. Ma quel che mi ha detto rimane tra noi. 

Come è nato L'attesa?
Nasce da una serie di suggestioni che abbiamo cercato di far vivere scrivendo la sceneggiatura, insieme a ricordi d'infanzia, soprattutto da una cosa che mi ha raccontato un amico, ovvero la storia d'un padre che, dopo la morte del figlio, aveva deciso di non parlarne tanto che a un certo punto anche chi gli era intorno faceva finta che quel fatto non fosse mai davvero accaduto. Su questo ricordo si è innescata l'immagine di una processione, con migliaia di persone che piangevano davanti ad un pezzo di legno. Gente che condivide un'idea, e nella condivisione questa idea diventa la verità.

E poi c'è Luigi Pirandello...
Si, Pirandello è arriva all'ultima stesura, è stato qualcosa che ci ha permesso di chiudere la storia con il personaggio di uno straniero che arriva in questo mondo siciliano.  Dopo aver scritto decine di stesure delle sceneggiatura mi avevano indicato la tragedia La vita che ti diedi e la novella La camera in attesa.

Come ha composto il cast? 
E' stata Juliette che ha scelto noi! Io pensavo che sarebbe stato bello avere una grande attrice come lei, la produzione ha contattato l'agente e lei ha accettato. E' straordinaria. Una volta sul set mi ha detto: 'Io non recito, sono'. La vedevo ciak dopo ciak immergersi nel dolore del suo personaggio, come uno scandaglio. Lou De Laage l'ho scoperta solo alla fine di un lungo casting. Era arrivata al provino in ritardo, ma poi, appena ha iniziato a leggere qualcosa della sceneggiatura ho capito che era proprio lei quella giusta.

Quelli del film sono personaggi che non vogliono affrontare la realtà del lutto.
Sono persone che non vogliono davvero andare a vedere cosa c'è dietro quella porta, preferiscono credere che non ci sia. Come Jeanne che fa solo piccoli passi verso quell'entrata per ritardare il momento in cui l'aprirà davvero. 

Con lei in concorso c'è Sokurov. Che effetto le fa?
La vera felicità, ancor più dell'essere selezionati, è arrivata quando ho saputo che in concorso c'era il suo nuovo film.

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