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Jaco van Dormael • Regista

"Trascorrere del tempo su un set con i propri amici è un lavoro fantastico"

di 

- CANNES 2015 : Il regista belga Jaco van Dormael ha incontrato Cineuropa in occasione dell'anteprima mondiale della sua ultima commedia Dio esiste e vive a Bruxelles

Jaco van Dormael  • Regista
(© Delphine Pincet)

Il regista belga Jaco van Dormael ha incontrato Cineuropa in occasione dell'anteprima mondiale della sua ultima commedia: Dio esiste e vive a Bruxelles [+leggi anche:
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(Le Tout Nouveau Testament), ultimato giusto in tempo per essere selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival de Cannes.

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Cineuropa: Da quanto tempo accarezza l'idea del film e lo ha per caso inquadrato come una reazione all'esperienza complicata di Mr. Nobody [+leggi anche:
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, il suo film precedente?
Jaco Van Dormael : È la prima volta che scrivo insieme a qualcuno (NDR : con Thomas Gunzig) e il nostro obiettivo era farci ridere a vicenda. Avevamo realizzato insieme il pitch del film da qualche tempo, prima di girare Mr. Nobody : Dio esiste e vive a Bruxelles con la moglie e la figlia di 10 anni che diffonde su internet le date di morte di tutto il mondo. La reazione a Mr. Nobody, film di portata considerevole, è stata Kiss & Cry, un'esperienza minimalista che combina teatro, danza e cinema per la quale mi sono chiesto com'é fare un film sul tavolo della cucina...Avevo bisogno di questa libertà. Questo film effimero mi ha permesso di esprimermi nel campo dell'Arte Povera. Dio esiste e vive a Bruxelles è la conseguenza delle mie due esperienze precedenti. Non ho speso molto perché ho preferito realizzare le scene con dell'artigianato altrettanto convincente. Ciò che mi interessa non è un film che descrive il reale, ma un film che parla di percezione.

Dio esiste e vive a Bruxelles è dunque il nostro mondo visto attraverso la percezione di una bambina che è anche un essere straordinario : la figlia di Dio...
Tutto ciò che scopre è sia vero che falso. C'è una certa teatralità nelle scene e nella struttura ad episodi del film che abbiamo presentato come vangeli. Con Christophe Beaucarne, il mio direttore della fotografia e Sylvie Olivier, la scenografa, ci siamo messi in testa di filmare tutto in modo frontale e simmetrico, come nelle chiese. Il risultato sono delle scenografie molto reali come un parcheggio, ma sembrano anche altro grazie alla simmetria che aggiunge una certa religiosità alle scene. Mescoliamo costantemente sacro e profano...

E la religione, il concetto di Dio e degli apostoli, è un pretesto?
Il film non parla di religione. È una storia comica. Abbiamo realizzato il film chiedendoci "E se ...?". E se Dio esistesse e vivesse a Bruxelles? E se fosse un idiota? E se Gesù non fosse stato il suo unico figlio? E se Dio fosse stato donna, avrebbe fatto qualcos'altro del mondo in cui viviamo? Era importante notare che, contrariamente alla Bibbia e alla religione, avevamo intenzione di dedicare più di due frasi alle donne. Hanno il diritto di parlare e di creare. Ci sono due nuove Sante e un'altra donna parla poco, ma salva il mondo...

Gli effetti speciali del film hanno richiesto molto lavoro?
Ciò che conta sono le scene, ma ci sono effetti ben visibili nel film, come il cielo alla fine, che sono stati fatti l'ultimo giorno su un computer portatile in una cucina. 

Com'è stato dirigere gli attori?
Le performance degli attori sono molto variegate. Vedere Benoit Poelvoorde in un ruolo stupido e malvagio o Yolande Moreau in accappatoio che passa l'aspirapolvere...sono piaceri che condivido con il pubblico. Sono attori che ovviamente conosco molto bene e con cui non avevo ancora lavorato. Volevamo divertirci e rendere l'esperienza piacevole per tutti. Può sembrare quasi un cliché, ma il risultato è divertente e inarrestabile. Ci sono ruoli che spiccano di più e che sono altrettanto divertenti come quello di François Damiens o di Catherine Deneuve. Si sono divertiti a interpretare dei personaggi diversi per loro.

Il film è stato accolto molto calorosamente dal pubblico della Quinzaine. Quest'energia le servirà a realizzare porta per rendere il suo prossimo film più rapidamente?
È vero che sono un regista che prende il suo tempo. Non ho fatto molti film. Dio esiste e vive a Bruxelles è il film che ho realizzato più velocemente, solo due anni durante i quali ho preso solo 5 giorni di vacanza. Non so come fanno quelli più veloci di me. Essere sceneggiatore quando si hanno bambini piccoli è un grande lavoro che consente di lavorare a casa. Ora che i miei figli sono più grandi, penso che essere regista e trascorrere del tempo con gli amici su un set sia una professione stupenda alla quale forse dedicherò più tempo.

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(Tradotto dall'inglese)

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