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Giffoni 2023

Rapporto industria: Nuovi Media

La Giffoni Innovation hub ospita un dibattito sulla lotta al revenge porn e sulla tutela dei minori partendo dal cinema e dalla creatività

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Tra le varie iniziative discusse figura un protocollo siglato tra il DGSCERP ed il MIA atto a facilitare i messaggi educativi che le istituzioni hanno difficoltà a veicolare

La Giffoni Innovation hub ospita un dibattito sulla lotta al revenge porn e sulla tutela dei minori partendo dal cinema e dalla creatività
sx-dx: Greta Gasbarri, Milena Mancini e Rosanna Ranieri durante il panel (© Giffoni Innovation Hub/Giffoni Film Festival)

Il 25 luglio, la Giffoni Innovation Hub, parte del Giffoni Film Festival (20-29 luglio), ha ospitato un panel intitolato “Tutela dei minori rispetto all’utlizzo dei media: dall’uso delle tecnologie emergenti al revenge porn nell’esperienza cinematografica ed audiovisiva.”

La discussione, moderata dalla direttrice del MIA di Roma Gaia Tridente, ha visto la partecipazione delle attrici del film Mia [+leggi anche:
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Milena Mancini e Greta Gasbarri, nonché della dirigente della Direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali (DGSCERP) del Ministero delle Imprese e del Made in Italy Donatella Proto, e di Rosanna Ranieri, in rappresentanza del Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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Dopo aver aperto il dibattito, Tridente si è soffermata sul film di Ivano de Matteo. Mia tratta dei temi del revenge porn, della violenza psicologica e della sopraffazione raccontando la storia di una famiglia semplice nella quale entra un ragazzo violento e manipolatore che stravolge la vita della protagonista.

Mancini ha spiegato come sia stato complesso interpretare il suo ruolo essendo madre di due figli e dovendosi quindi immaginare genitrice di una ragazza adolescente. “Oggi essere un genitore o una persona che ha il compito di rappresentare una figura di riferimento nei confronti dei giovani è il mestiere più difficile del mondo. Lo è sempre stato, ma oggi come oggi questi ragazzi sono figli del Covid, hanno molte più problematiche. […] [Da giovane] ero molto più diretta, molto più fisica. Sono stata quel tipo d’adolescente che si prendeva a capelli con un’altra ragazza per un ragazzo. C’era un guardarsi, un capirsi, un’aderenza con l’istinto animale,” ha spiegato l’attrice.

Ha poi sottolineato come “una parte di cinema, teatro e serie TV, al di là dell’intrattenimento e dei film di genere” ha il compito di “mettere in scena l’umanità di oggi, affinché lo spettatore si possa rivedere e capire cose di sé.” Inoltre, ha rivelato che in diverse occasioni il distributore 01 ha organizzato delle proiezioni del film separate: una per i genitori, l’altra per i figli. Al loro termine, il cast incontrava insieme i genitori e i figli, avviando un dibattito che sarebbe inevitabilmente proseguito anche fuori dalla sala.

Tridente ha poi chiesto a Gasbarri come vengono trattati questi temi nelle scuole. Secondo il suo punto di vista, la sensibilizzazione e l’informazione nelle scuole sono carenti: “Ne parliamo tra di noi perché [questi temi] si vivono, ma a scuola se ne parla poco e non è un argomento approfondito. Facciamo educazione civica ma è quasi come non farla: studiamo gli articoli della Costituzione ma non sono [veri e propri] argomenti di educazione civica.”

Proto ha spiegato che il suo dipartimento ha recentemente stipulato un protocollo con il MIA per facilitare i messaggi educativi che le istituzioni hanno difficoltà a veicolare e che le industrie creative, cinema e televisione inclusi, possono trasmettere con efficacia.

“Non dobbiamo dimenticare che la tecnologia è uno strumento, è neutro rispetto all’uso che se ne fa. […] Capire quali sono i rischi e le opportunità è l’obiettivo che ci ha spinto, insieme al Ministero delle imprese e del Made in Italy, a stipulare questo protocollo.”

“Il revenge porn è solo una delle tante problematiche del mondo dell’iperconnessione,” ha aggiunto, citando poi i pericoli dell’adescamento, delle forme d’isolamento estremo e del cyberbullismo, accentuate dai postumi della pandemia.

Ranieri ha parlato di come il suo staff si occupa di cyberbullismo dal 2017, pianificando azione di comunicazione di contrasto a questa forma d’abuso in cooperazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e l’Agcom. Ha poi e specificato come tutte le politiche governative europee, incluse quelle italiane, si basano sulla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza dell'ONU del 1989 e come sia stata registrata una crescita significativa del fenomeno del revenge porn rispetto ad altri. In collaborazione con il Telefono Azzurro, inoltre, il raggio d’azione si è espanso arrivando a coinvolgere nuove forme di disagio giovanile e non limitandosi più al trattare solamente problematiche estreme quali la pedofilia e la pedopornografia.

In seguito, ha evidenziato come il dipartimento stia cercando di restare al passo con i tempi operando su tutti i social, TikTok incluso. A tal proposito, Ranieri ha anche citato l’ultima campagna del numero per l’infanzia 114, programmata per la prima volta esclusivamente per i social media e non trasmessa dalla RAI come avvenuto in passato. La prossima campagna di sensibilizzazione, inoltre, disporrà per la prima volta di un podcast dedicato.

Il dibattito si è chiuso con un breve Q&A.

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