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Domenico Procacci • Produttore

"Il produttore indipendente deve avere una prospettiva ampia"

di 

- Fondatore e anima della Fandango, una delle più innovative società di produzione indipendenti italiane

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e alla prossima Mostra del Cinema di Venezia partecipa in concorso con Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek.

Di Gomorra sono stati chiesti i diritti (che Procacci non ha concesso) per farne un remake in lingua inglese. Prima di arrivare nelle sale francesi il film ha superato in Italia i 10 milioni di euro di incasso, dopo essere stato glorificato dalla stampa nazionale e straniera per il Gran Premio della Giuria a Cannes. Ma Procacci è molto cauto: "Dopo il successo a Cannes e i risultati in sala sono combattuto : sento una grande soddisfazione per il riconoscimento del lavoro fatto ma nello stesso tempo invito tutti alla prudenza". Le sue parole, raccolte da Cineuropa durante un convegno organizzato da Venice Days il 5 giugno a Villa Medici a Roma, sono nette: "E' sbagliato condannare il cinema italiano per un 3% in meno al box office ma è altrettanto sbagliato esaltarlo e celebrarlo eccessivamente. Questo è solo sensazionalismo. Magari si è trattato solo di una serie di coincidenze. Il direttore del Festival di Cannes Thierry Frémeaux avrebbe potuto invitare solo uno dei due film italiani vincitori, il giurato italiano avrebbe potuto non essere favorevole ai due registi. E se non otterremo gli stessi risultati alla Mostra di Venezia magari si parlerà di morte del cinema italiano!"

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Per Procacci il processo che porta un film al successo è molto lungo. "Prendiamo il caso di Gabriele Muccino: i suoi primi film da me prodotti non li ha visti nessuno. Ognuno di quei titoli è stato accompagnato nel suo percorso, fino in fondo, perché il successo magari arriva in seguito. Oggi Muccino va in America e fa un film che incassa, eppure anche lui è dovuto passare per i flop. Il produttore indipendente deve avere una prospettiva molto ampia. Deve credere nel proprio percorso e non fermarsi ad un solo film. Purtroppo lo Stato non favorisce le prospettive a lunga durata. Eppure il cinema avrebbe bisogno solo di questo. C'è la tendenza ad andare tutti nella stessa scia: se un film ha successo, si fanno dei film simili a quello. Questo va bene per l'industria dei film commerciali ma i produttori indipendenti non devono basarsi sui risultati precedenti. Ai risultati si arriva anche sbagliando".

Fondamentale per Procacci è anche la promozione. "C'è un lavoro che va al di là dei nostri rapporti internazionali. C'è il lavoro delle agenzie di promozione, come FilmItalia, e sono terrorizzato da quello che accadrà ora che è stata assorbita da Cinecittà Holding. Io studiavo assieme a loro le strategie di promozione all'estero. Una promozione che andrebbe potenziata: il cinema va fatto vedere, è un'operazione lenta ma continua".

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