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Riccardo Tozzi • Produttore

"La Storia vista dal basso"

di 

- Riccardo Tozzi, che assieme a Giovanni Stabilini e Marco Chimenz guida una delle società di produzione indipendenti più attive e dinamiche, la Cattleya, sbarca nuovamente in Francia...

Nel marzo 2006 Romanzo criminale [+leggi anche:
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, distribuito in Francia da Warner, aveva ottenuto un grande successo, salutando il ritorno del cinema italiano oltralpe. Ora Riccardo Tozzi, che assieme a Giovanni Stabilini e Marco Chimenz guida una delle società di produzione indipendenti più attive e dinamiche, la Cattleya, sbarca nuovamente in Francia con Mio fratello è figlio unico [+leggi anche:
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, di Daniele Luchetti, distribuito da Studio Canal.

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Cineuropa: Ad un anno dalla buona performance di Romanzo criminale, quali elementi del film di Luchetti crede che possano essere più apprezzati dal pubblico francese?
Riccardo Tozzi: In Italia il grande successo di Romanzo criminale è cresciuto lentamente nelle sale, e lo stesso è avvenuto a Parigi e in Francia. Era il tipo di cinema italiano che piace ai francesi: un po' di genere, con elementi di commedia, sentimenti umani in rilievo, le vicende sociali e politiche viste dal basso e infine un po' di azione. Credo che per Mio fratello è figlio unico gli elementi siano gli stessi. La Storia vista attraverso gli occhi della gente comune e i sentimenti in primo piano, perché abbiamo un fascista e un comunista, ma fratelli, e questo è molto simbolico dell'Italia: il lato umano della politica, che la rende piu comprensibile. Si tratta di un film di genere che aiuta a capire la realtà italiana di quei giorni difficili, più degli articoli su Le Monde dei nostri intellettuali. I francesi hanno sempre dimostrato di apprezzare film come questi, da Tutti a casa di di Luigi Comencini a La grande guerra di Mario Monicelli, che combinavano grande racconto e personaggi comuni.

Lei da qualche tempo auspica un ritorno dello star system per aiutare il cinema ad arrivare meglio al pubblico. E ha creato il "fenomeno" Riccardo Scamarcio, per il quale le ragazze vanno in delirio. Proprio con Mio fratello è figlio unico è nata una nuova star italiana, Elio Germano, che ha un po' rubato la scena a Scamarcio con la sua bravura.
Un obiettivo di Cattleya è la ricostruzione di uno star system italiano da ottenere con la promozione e la distribuzione dei film nazionali all'estero. E naturalmente è positivo che ci sia ricambio, che le giovani star si moltiplichino. Per l'immediato futuro mi attendo molto da Luca Argentero. Quando un anno e mezzo fa ho fatto il giro del mondo, compresi gli Stati Uniti, con La bestia nel cuore [+leggi anche:
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e la gente che vedeva il film si diceva stupefatta per il cast corale, dicevano che gli attori erano uno meglio dell'altro! Kim Rossi Stuart per esempio è uno che potrebbe affrontare qualsiasi ruolo e avere sempre successo, ma preferisce alternare la recitazione con la regia.

La distribuzione all'estero dei film italiani, ed europei in generale, è un problema che viene spesso risolto a livello di iniziativa personale, i venditori internazionali hanno difficoltà a piazzare i titoli, e affermano di non essere troppo aiutati dai produttori.
Non è colpa dei venditori. Negli anni 80 e 90 abbiamo affidato loro dei film brutti, invendibili. Il cinema italiano infatti è sparito dai mercati. Ora lo standard è alto, diamo i nostri film ai venditori esteri ma loro ovviamente spingono i titoli nazionali per primi. La situazione si risolve con la creazione di nuove società di vendita all'estero o il rinnovamento delle strutture delle compagnie già esistenti. Bisogna comunque avere rapporti più stretti tra produzione e distribuzione, lanciarsi segnali reciproci.

Ci si aspetta qualche aiuto dalla nuova legge di sistema?
Si, se si riuscirà a creare davvero un Centro Nazionale per la Cinematografia come quello francese. Ma non mi aspetto molto dalla politica, con una situazione parlamentare perennemente instabile. Sarà già straordinario se riusciranno a varare il tax shelter e la revisione della Legge 122 (estendere anche alle pay tv e agli operatori di telecomunicazione la quota di sostegno al cinema, ndr).

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