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Iulia Rugină • Regista

"Non accogliere nuove voci condanna il cinema rumeno a un invecchiamento precoce"

di 

- KARLOVY VARY 2017: Cineuropa ha parlato con Iulia Rugină delle sfide del suo terzo film, Breaking News, mostrato in concorso al festival ceco

Iulia Rugină  • Regista

Concepito inizialmente come suo primo film, Breaking News [+leggi anche:
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 è ora il terzo titolo della filmografia della regista rumena Iulia Rugină, dopo un processo di sviluppo durato un decennio intero. Qui la regista spiega perché il suo progetto ha avuto una gestazione così lunga.

Cineuropa: Sono passati quasi dieci anni da quando abbiamo sentito parlare per la prima volta di Breaking News. Perché ci è voluto così tanto prima della sua prima internazionale?
Iulia Rugină:
Il progetto è stato sviluppato in due anni a partire dal 2007, ma in quel momento non avevamo ricevuto alcun sostegno finanziario. E’ rimasto quindi in sospeso e nel frattempo ho diretto due film indipendenti, Love Building [+leggi anche:
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 e Another Love Building. Nel 2014, siamo tornati a Breaking News, lo abbiamo riscritto e abbiamo ricevuto una sovvenzione l'anno successivo. Le riprese sono cominciate nell'inverno del 2015. 

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Ha redatto la sceneggiatura insieme ai suoi fedeli partner di scrittura Ana Agopian e Oana Răsuceanu. Come è evoluta la storia in così tanti anni?
La storia è cambiata drasticamente. Il punto di partenza è rimasto lo stesso del 2007, ma come noi siamo cambiati, anche la sceneggiatura è cambiata. Penso che sia maturata perché crescendo siamo diventati più esperti, ma questo è un processo molto difficile da riconoscere mentre accade. L'ultima modifica significativa c’è stata durante la decima stesura della sceneggiatura, all'inizio del 2015. Abbiamo girato la bozza numero 14.

La prima sequenza nel suo film è una delle più elaborate della produzione rumena recente. Qual è stata la più grande sfida nel realizzarla e quante persone sono state coinvolte nella ripresa?
Abbiamo deciso di girare un solo take, quindi ogni movimento di camera e ogni passo degli attori dovevano essere coreografati in modo molto preciso. La sequenza termina con un soffitto che cade, ma non abbiamo usato effetti speciali, solo elementi di scenografia. Quindi se qualcosa non funzionava, dovevamo ricominciare. Decine di comparse sono state coinvolte nelle riprese, e ci sono voluti anche pompieri, ambulanze, fumo e polvere. Sono stati necessari circa 15 tentativi per quattro take completi, tra cui abbiamo scelto quello che abbiamo messo nel film.

Voica Oltean è una delle più promettenti attrici giovani introdotte nella nuova produzione rumena. Come l’ha trovata?
L'abbiamo cercata per tutta l’estate del 2015. Il nostro direttore casting, Cătălin Dordea, ha fatto un enorme sforzo per trovare Voica. Aveva 15 anni allora, e questo è il suo primo ruolo in un film. Ci siamo avvicinate molto prima delle riprese e la nostra amicizia è sopravvissuta. È la mia più giovane amica.

Molte voci dell'industria cinematografica rumena chiedono una nuova legge sul cinema. Pensa che sia necessario un aggiornamento della legge? Qual è la questione più urgente che questa nuova legge dovrebbe affrontare?
Una nuova legge non è solo necessaria, ma vitale, poiché ci sono tanti problemi con la legge vigente. Dal mio punto di vista, l'aspetto più dannoso è che i giovani sono esclusi dall'accesso al sistema di finanziamento. E’ estremamente difficile essere un regista esordiente o un produttore esordiente in Romania. I registi giovani sono praticamente costretti a fare i loro primi film in modo indipendente se vogliono iniziare una carriera. Io stessa l’ho fatto, ed è incredibilmente difficile. Non accogliere nuove voci e nuovi stili condanna il cinema rumeno ad un invecchiamento precoce e immeritato.

Sta sviluppando un nuovo progetto?
Sto lavorando a un documentario sui club in epoca comunista. Il progetto è in una fase di sviluppo molto precoce, e poiché è il mio primo documentario, è un nuovo percorso per me, con molte deviazioni e tanto da imparare.

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(Tradotto dall'inglese)

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